BELLANO – Pubblichiamo in esclusiva un’intervista da titolo “Il volto nuovo della politica bellanese” che C. Girolo, studentessa di politiche giovanili all’Università di Milano, ha realizzato in collaborazione con il consigliere comunale di Bellano Mario Passador, risultato da un’indagine uno dei più giovani consiglieri comunali di Italia.

Dalla nostra recente indagine, ci risulta che Lei è fra i più giovani consiglieri comunali d’Italia, come le è venuto in mente di entrare in politica?

Anzitutto era da un po’ di tempo che maturavo questa ipotesi, all’avvicinarsi delle elezioni molti bellanesi mi hanno dimostrato cordialità e fiducia, forse dovuta anche al mio lavoro nelle associazioni al servizio del paese: per anni sono stato catechista ed educatore/allenatore in oratorio, ho aiutato a crescere diverse generazioni e ora faccio parte del consiglio pastorale, avendo ottenuto il punteggio più alto nell’ultima votazione. Sono consigliere di Avis e negli anni scorsi ho contribuito anche alla realizzazione di una delle più belle Pesa Vegia degli ultimi dieci anni, ossia quella del 2014, come segretario del comitato.

Questo poi è stato ricambiato durante la tornata elettorale: dopo il vicesindaco Denti, giovane anche lui, chi ha preso il maggior numero di preferenze, distaccandosi dagli altri candidati, sono stato io; sono entrato in politica anche perché credo fortemente di poter mettere in gioco le mie capacità: se uno ha dei doni e delle potenzialità, non può tenerle per sé, deve darle agli altri, deve metterle al servizio della collettività.

Quale motto le permette di guardare ogni giorno al futuro?

Sicuramente, come ripeto ai miei studenti delle superiori, “il lavoro paga sempre” e in particolare il lavoro fatto con umiltà, intelligenza e applicazione alla realtà odierna, nella quale spesso e volentieri i giovani cercano punti di riferimenti che non li tradiscano, ma li aiutino a crescere supportandoli e anche, perché no, sopportandoli: la pazienza senza dubbio è un’arma vincente, anche verso chi tenta in tutti i modi di destabilizzarti.

Io, fra le altre cose, sono anche un allenatore di calcio e ai miei giovanissimi insegno sempre che la fatica settimanale, in allenamento, poi ci aiuta a giocare meglio la domenica, dando tutto per la squadra, il gruppo: a vincere non è mai il singolo, ma la squadra. Facendo bene, Bellano e i bellanesi ci guadagnano: il merito è di tutti coloro che spendono tempo ed energie per questi nobili scopi.

Se dovesse indicare una persona importante nella sua vita?

Senza nulla togliere agli altri, indicherei la mia mamma, che ancora oggi non smette mai di sollecitarmi a dare il meglio, a impegnarmi al massimo e mi sostiene in tutte le mie scelte. Fin da piccolo, con l’aiuto anche di papà e dei nonni, che ho la fortuna di aver conosciuto e di aver potuto imparare da loro tante cose di quelle che so fare ora, mi hanno fatto capire che non bisogna avere dei limiti, bisogna credere nei sogni: volevo diventare allenatore, e con fatica eccomi sul campo fra i miei ragazzi; volevo fare il professore e finalmente quest’anno la grande gioia è arrivata. La vita è piena di ostacoli, ma spetta a noi allenarci bene per poterli saltare agilmente e senza riportare affaticamenti e traumi.

Per il suo futuro politico?

Beh, il futuro politico è stato delineato dai miei amici del gruppo “Noi X Bellano” il giorno dopo le elezioni: “il nostro candidato sindaco sarai tu fra cinque anni, o ancor prima se questa giunta non riuscirà a portare a termine il mandato; serve un volto nuovo, conosciuto, amato e stimato in paese, chi meglio di te?”. Anche il candidato sindaco e capogruppo Sandro Cariboni più volte mi ha espresso questa idea.

Da parte mia credo che questi anni che verranno saranno importanti, perché già la mia presenza come consigliere e ancor più come presidente del gruppo Territorio, mi porteranno più esperienza, da poter mettere con idee nuove e carisma, a servizio dei miei amati concittadini bellanesi! Mai porsi dei limiti! Proprio per questo, inizieremo a lavorare: porteremo avanti un gruppo compatto al quale però si aggiungeranno nuove leve, per portare esperienza e vivacità; faremo dei confronti aperti, arriveremo a definire la squadra solo al momento giusto, senza tralasciare nessuno. L’unione deve fare la forza e nel caso di Bellano, deve fare la differenza!