LECCO – Ha parlato la allora responsabile dell’Agenzia delle Entrate, Maria Pia D’Antonuo, in occasione dell’udienza relativa al caso dell’agenzia di scommesse di Mandello del Lario che secondo le accuse formulate nel 2012 avrebbe avuto in servizio personale “in nero“. Non solo, secondo le versioni sia dell’Agenzia dell’Entrate sia della Guardia di Finanza, la sala scommesse non aveva alcuna autorizzazione e i gestori dei locali non erano in regola neppure per l’attività di internet point.

Sempre secondo la ricostruzione delle fiamme gialle, a raccogliere le scommesse era la stessa titolare, una 24enne di origine romena, ed il suo convivente, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti specifici di truffa e gioco d’azzardo. Entrambi sono finiti a processo per esercizio abusivo d’attività di gioco e scommessa.

E la stessa dipendente delle Entrate ha confermato al tribunale di Lecco, dove è in corso il dibattimento, che di dipendenti in regola non ve n’era traccia. La questione era emersa circa sei anni fa in occasione di una ispezione da parte degli uomini della Guardia di Finanza, alla ricerca di irregolarità nella conduzione dell’agenzia mandellese.

Il processo è stato aggiornato al prossimo 18 aprile.