PERLEDO – Alle 9 del mattino di domenica, in uno dei punti più panoramici di Perledo, nella frazione Bologna, si sono dati appuntamento quasi 50 volontari per cercare Alberto Ongania. “Alberto – riferisce il fratello Renato – veniva qui quasi tutti i giorni, a due passi dal Crott del Meo dove lavorava come cuoco”.

Alessandra Mauri, consigliere comunale, ha consegnato un briefing organizzativo per dare un orientamento alle squadre di ricerca. Una si è recata al Sass Ross (Sasso Rosso), una a Biosio (Bellano), un’altra si è diretta in Albiga e un’altra squadra ha ripercorso ‘a pettine’ il sentiero del Viandante da Regoledo a Bellano.

“Nel pomeriggio siamo stati anche nei boschi nel versante Nord del torrente Esino. Sempre ovviamente alla cieca – afferma Renato Ongania (a sinistra nella foto col fratello scomparso) – perché purtroppo non disponiamo ancora dei dati del suo dispositivo cellulare. Veramente assurdo. Nella notte ho scritto a 100 senatori…Quest’altra notte completo il Senato. Poi passo ai deputati. Prima o poi prevarrà il buonsenso e sistemeremo la falla del sistema. Su un altro piano attendiamo l’autorizzazione della Prefettura per utilizzare i cani”.

RedCro