PERLEDO – A pochi mesi dall’introduzione dell’imposta di soggiorno, emergono i primi problemi legati alla riscossione della stessa e alla presentazione delle dichiarazioni da parte dei contribuenti.

“Siamo ben al di sotto di quanto avevamo inserito a previsionale per la riscossione dell’imposta di soggiorno – rivela Mauro Gumina delegato al Bilancio del Comune di Perledo. Si tratta del primo anno, non avevamo dati storici, ma facendo un conteggio sottostimato basato sui più di seicento posti letto dichiarati dalle le attività che hanno presentato la SCIA in Comune, avevamo ritenuto che il versamento di circa 35.000 euro fosse un dato realistico e molto prudenziale. A fine agosto siamo sotto i 20.000 euro, un dato che riteniamo abbastanza preoccupante. La stagione è stata buona, come anche parecchie sono state le presenze di turisti nel nostro Comune, quindi abbiamo qualche difficoltà a capire il motivo alla base di questa discordanza tra i dati preventivati e quelli effettivamente riscossi. Fino allo scorso anno gli strumenti a nostra disposizione per il monitoraggio della corretta gestione degli affitti di B&B, appartamenti e case vacanza, si limitavano alla valutazione delle pratiche SUAP presentate. Da quest’anno, con l’introduzione dell’imposta di soggiorno, abbiamo un quadro più preciso, completato grazie anche alla stipula di una convenzione con la Proxima, un’azienda specializzata proprio nella creazione di infrastrutture informatiche a supporto delle procedure di riscossione e versamento dell’imposta di soggiorno”.

“La teoria sull’incongruenza dei versamenti ricevuti – prosegue Gumina – trova fondamento anche sui controlli incrociati che evidenziano discordanze tra i calendari delle disponibilità di alloggio presenti sui maggiori siti internazionali di prenotazione (Booking, Airbnb, Interchalet, Homeaway, Hometogo, casevacanza.it, Holidu.it,, etc.) e le dichiarazioni e i versamenti effettuati. Rileviamo diverse posizioni di dichiarazioni a zero o, addirittura di omesse dichiarazioni che potrebbero riportare gli estremi di un danno erariale. Qualora i sospetti fossero fondati, si tratterebbe di un’evidenza su cui un’Amministrazione non può e non deve nella maniera più assoluta soprassedere. Qualora il contesto non dovesse migliorare prontamente, saremo costretti a promuovere controlli per contrastare i fenomeni di abusivismo, coinvolgendo anche gli uffici della questura e del comando provinciale della guardia di finanza per rilevare, per quanto di competenza, le eventuali situazioni di irregolarità”.

“Cogliamo inoltre l’occasione – conclude il consigliere – per ricordare che, in base alle disposizioni di legge, il numero massimo di immobili che è possibile gestire contemporaneamente è di tre per soggetto, indipendentemente dal fatto che ad esso ne possa essere ricondotta la proprietà degli stessi. Al di sopra di questo numero, vi è il passaggio ad attività imprenditoriale che comporta l’apertura di una partita iva. Ribadiamo nuovamente e ancora una volta bonariamente l’invito per i titolari di case vacanze e attività ricettive del Comune di Perledo, di regolarizzare la loro posizione, presentando le dichiarazioni mancanti ed effettuando i versamenti dovuti”.