DERVIO – Dopo la replica del sindaco Stefano Cassinelli alle osservazioni della minoranza sulla bocciatura del ticket di Corenno da parte della Soprintendenza, il gruppo di Davide Vassena sottolinea che “Il parere dell’ente è stato nettamente negativo su tutta una serie di interventi messi in atto dal comune e che ora, si viene a scoprire, risultano mancanti dei relativi progetti e delle necessarie richieste di autorizzazione: biglietteria, casetta ecologica, stemmi, armature e impianti vari”.

La minoranza comunale sta portando a conoscenza della popolazione come “un ente superiore considera il regolamento del ticket di Corenno non realizzato secondo il codice dei Beni Culturali, a differenza di ciò che invece afferma il Comune, in quanto il borgo, secondo quanto definito dallo stesso codice dei Beni Culturali, non può essere considerato “luogo pubblico della cultura” né “complesso monumentale”, e non vi sia stata alcuna intesa col Ministero della Cultura. Il ticket di Corenno, sempre secondo la minoranza, non ha quindi una base giuridica che ne giustifichi l’applicazione. La Soprintendenza non ha il potere di annullare una delibera comunale, ma il Comune a questo punto dovrebbe autonomamente sospendere la riscossione del ticket, riportare la delibera in Consiglio comunale togliendo i riferimenti alle norme che non possono essere utilizzate, e trovare, se esistono, altri riferimenti giuridici che consentano di richiedere il pagamento del ticket”.

La minoranza cita poi altri episodi accaduti a Corenno. “Uno su tutti, quello che riguarda l’enorme chiatta utilizzata la scorsa estate per i concerti patrocinati dal Comune e proposti dentro il porto, e rimasta poi ormeggiata nel porticciolo fino a fine marzo senza alcuna autorizzazione da parte dell’autorità demaniale. Senza inoltre pagare il relativo canone come invece fanno regolarmente i possessori di un posto barca. La chiatta è stata poi rimossa dalla Guardia di Finanza, a quanto pare dopo avere ricevuto una pesante sanzione, a seguito della segnalazione di diversi cittadini che non potevano utilizzare lo spazio del porto occupato da chi non aveva alcuna autorizzazione”.

RedDer

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