VALVARRONE – La miniera in Valvarrone è un bene da valorizzare e a fini turistici occorre trasformarlo in un punto di attrattiva per chi trascorre le vacanze sul Lago di Como. Perché non con un ponte sospeso? Se ne è parlato quest’oggi durante il sopralluogo di sindaci e amministratori locali con la presenza dell’assessore regionale all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo e del consigliere Mauro Piazza.

Un progetto ambizioso che ha un grande potenziale quello illustrato dal sindaco Luca Buzzella che ha sviluppato l’idea del geologo Cristian Adamoli e dell’ingegner Claudia Anselmini: un ponte tibetano lungo 430 metri, con un’altezza di oltre 200 metri sospeso sul torrente Varrone e che collega Tremenico con Lentree e le miniere con la prima bozza elaborata dallo studio Protea Ingegneria.

Il sindaco Buzzella ha sottolineato che “il supporto della Regione e degli altri enti è fondamentale così come la cooperazione tra pubblico e privato. La valle ha bisogno di uno shock e di un sogno questo può essere il progetto ponte e miniere che si uniscono creando qualcosa di assolutamente unico con un grande indotto e nuove opportunità per tutto il territorio non solo per la valle. Crediamo nel potenziale di questo progetto e faremo il possibile per portarlo a compimento”.

“I sindaci – spiega Cattaneo – mi hanno mostrato un’ipotesi di ponte sospeso pedonale per raggiungere le miniere: un progetto con un impatto economico non trascurabile, che dovrebbe essere inserito in un progetto piu’ ampio, che si traduca in un’azione amministrativa appropriata per valorizzarlo e renderlo attuabile”. In Regione un piano per il recupero delle miniere dismesse esiste e Cattaneo si è detto disponibile: “Il prossimo passo sarà un incontro tra tutti gli Enti coinvolti e gli assessorati della Regione Lombardia per pensare insieme a un progetto integrato per valorizzare la Valvarrone”.

Il consigliere regionale Mauro Piazza dal canto suo ha spiegato: “Parliamo di una attrazione nell’attrazione perché mettere insieme un ponte con queste caratteristiche e le bellissime miniere rappresenta qualcosa di unico che richiederà diversi servizi accessori e che potrà creare molte opportunità per il territorio lecchese e della valle. Abbiamo un richiamo come il Lago di Como che deve essere sfruttato e questa è un’occasione”.

Il consigliere provinciale Mattia Micheli oltre a sottolineare la validità turistico economica del progetto ha messo in evidenza l’importanza “di pensare opere propedeutiche sul fronte viabilistico e infrastrutturale che sono determinanti per dare maggiori opportunità all’idea di crescere e svilupparsi. Spero che questo progetto possa trovare la strada giusta, noi come Provincia nei limiti delle nostre possibilità non faremo mancare il nostro sostegno”.

Il progetto ha incassato anche il pieno sostegno della Comunità montana rappresentata da Ferruccio Adamoli: “Il prossimo direttivo della Comunità montana non si farà scappare l’occasione di sostenere un progetto così ambizioso e strategico per la crescita turistica ed economica di questo territorio”.

Piena collaborazione anche da Camillo Carnazzola, che rappresenta la proprietà delle miniere: “La vecchia parte che non è più produttiva ma che è di eccezionale bellezza potrà essere rapidamente adibita alle visite turistiche senza nessun problema rispetto alla parte di miniera che ancora è utilizzata. Noi siamo disponibili a collaborare al progetto che ci piace moltissimo”.