VENDROGNO – La coccinella, da sempre insetto porta fortuna, è considerata messaggero di felicità. In questi giorni assistiamo a veri e propri sciami di coccinelle. Queste aggregazioni di insetti, secondo gli scienziati, sono un comportamento per accoppiarsi o approvvigionarsi del cibo in vista dell’inverno.

Coccinelle asiatiche in Muggiasca

Durante l’estate infatti le coccinelle si nutrono degli afidi delle piante, ed è anche per questo che sono utilizzate in agricoltura biologica, ma d’inverno, causa le basse temperature, i parassiti i muoiono e per i coleotteri diventa difficile trovare del cibo. A questo punto le coccinelle si muovono verso le montagne in cerca di qualcosa per potersi alimentare e di un rifugio per l’inverno.

Solitamente scelgono come luogo del letargo delle fessure tra le rocce, ma non è raro trovarle aggregate sui muri delle case o all’interno degli stipiti delle finestre.

Coccinella a sette punti

Negli ultimi anni però anche nelle nostre zone si iniziano a riconoscere sempre più coccinelle diverse dalle classiche europee (Coccinella septempunctata), ovvero ‘a sette punti’, distinguibili per i sette bollini neri sul dorso rosso.

Si tratta della coccinella asiatica, la Harmonia axyridis, originaria delle steppe dal Giappone al Kazakhistan, predatrice estremamente efficiente e per questo un serio rischio per la sopravvivenza delle specie autoctone.

Introdotta in Nord America a fine anni ’80 per sostituire in campo agricolo le coccinelle locali, giudicate poco utili nella lotta biologica necessaria in una agricoltura intensiva, nel decennio successivo sono state importante anche in Europa, sebbene la coccinella a sette punti svolgesse egregiamente il suo ruolo in natura.

Immagine scattata in altopiano

La Harmonia axydis si è presto stabilita in Francia, Belgio e Olanda, ha raggiunto la Gran Bretagna e la Repubblica Ceca ma, per motivi ancora non compresi, non è riuscita a prendere piede nei paesi mediterranei, pur essendo ufficialmente stata portata anche in Grecia, Spagna e Portogallo. Tuttavia attualmente la coccinella asiatica è sempre più visibile anche in Italia settentrionale, compresi i nostri territori.

Distinguerla dalle cugine europee è abbastanza semplice: innanzitutto è un po’ più grande (raggiunge anche gli 8 millimetri), poi il numero dei puntini è maggiore e le elitre (le ali) non sono rosse ma più spesso gialle o arancioni. In verità la colorazione della ‘Axydis’ è talmente variabile che può essere anche nera, con il colore rosso riservato alle macchie. Insomma, tante varianti che l’hanno portata a essere ribattezzata ‘coccinella arlecchino‘. Diverso è anche il bruco: grigio con puntini arancio quello europeo, è nero con strisce arancioni in quella asiatica.

Tutte le possibili variazioni di colore di Harmonia axyridis.