LECCO – Continuano a crescere le testimonianze scioccanti all’interno del processo Gilardoni Raggi X. Luciano De Martin, direttore amministrativo ha ricostruito il quadro davanti alla Pm Silvia Zannini. Raggiunto da ben 41 procedimenti disciplinari tra il 2015 e 2016, De Martin passava i fine settimana a rispondere a ogni lettera difendendosi dalle contestazioni di inosservanze e mancanze nel proprio ruolo amministrativo, con tanto di documenti. Tante lettere, ma nessun provvedimento per mancanza di elementi concreti.

Non solo, in azienda De Martin come tanti altri dipendenti, ha subito insulti quotidiani e vessazioni, tra cui pressioni per non andare al bagno, tanto da parte della presidente  Maria Cristina Gilardoni, quanto da parte del suo braccio destro Redaelli. Una mattina, ad esempio, la presidente, si è avvicinata a De Martin dicendo: “Spero che sua madre sia morta e non possa vedere un figlio così scemo”.

Sentiti mercoledì in aula anche Sergio Carugo, sindacalista della Rsu, in Gilardoni dal 1992 con la moglie Monia, e Ivo Conti, ex dipendente dell’amministrazione. I due hanno raccontato quanto accadeva all’interno dell’azienda e Sergio Carugo ha spiegato: “i miei guai sono iniziato quando sono stato eletto nella RSU per la Fiom, mi sono stati negati permessi per le ferie, le donazioni Avis o le assenze previste dal mio ruolo sindacale”.

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