ESINO LARIO – Non si placano le polemiche e gli attacchi al sindaco di Esino Lario Pietro Pensa dopo la sua decisione di “mettere in vendita” (provocatoriamente) il proprio paese.

Ultime in ordine di tempo le “bordate” da parte del consigliere regionale del PD Straniero e una nuova lettera – pesantissima – a firma della lista di minoranza in consiglio comunale.

Partiamo da Milano.
AAA Vendesi Esino Lario”: è inequivocabile il contenuto dell’interrogazione depositata stamattina da Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd. Le richieste di chiarimento rivolte al presidente Fontana e all’assessore competente fanno riferimento a quanto sta avvenendo nella piccola comunità del lecchese: “Nei giorni scorsi il Comune di Esino Lario è stato al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica per un’iniziativa del sindaco di pubblicare su importanti giornali, tra cui ‘Il Sole 24 Ore’ (edizione di giovedì 4 aprile 2019), inserzioni a pagamento in cui si annuncia la vendita di ‘luoghi simbolo’ del Comune stesso, e di installare cartelli segnaletici in prossimità degli stessi luoghi, fra i quali il Municipio e la Via Crucis, indicandovi il prezzo base di un’asta indetta online”, ricorda Straniero nel testo dell’atto.

Un’iniziativa che riveste sicuramente un carattere “provocatorio e ha ottenuto un forte impatto mediatico, suscitando nello stesso tempo preoccupazione, sdegno, sgomento, ansia fra gli abitanti del Comune e non solo – prosegue l’esponente Pd –. Come consigliere regionale del territorio ho avuto modo di raccogliere queste preoccupazioni, che riguardano aspetti formali ma anche sostanziali della vicenda”.

E sebbene “sicuramente il tema dello spopolamento e della sopravvivenza dei piccoli Comuni è di estrema importanza e merita un approfondimento urgente al fine di delineare possibili soluzioni rispetto ai rischi che corrono”, Straniero ha deciso comunque di esporre le sue perplessità alla Giunta regionale, ritenendo che “alla provocazione ci sia un limite” e chiedendo nel contempo alcune precise informazioni a presidente e assessore, ovvero “se non ritengano che l’iniziativa ‘AAA Vendesi Esino Lario’ si configuri come gravemente lesiva dell’immagine del Comune e, più in generale, dei piccoli Comuni; se non pensino che, per affrontare i problemi legati allo spopolamento e alla sopravvivenza dei piccoli Comuni, dovrebbero più utilmente essere imboccate altre strade, magari più faticose ma più rispettose della storia delle singole comunità; se non ritengano preoccupante il fatto che la stessa iniziativa sia stata ‘sponsorizzata’ da una nota società privata del settore delle telecomunicazioni; se non ritengano che il consiglio comunale di Esino Lario avrebbe dovuto essere coinvolto prima di annunciare la ‘messa in vendita’ di pezzi pregiati del Comune; se non valutino in modo grave il fatto che sia stata ‘messa in vendita’ anche la Via Crucis, che risulta essere di proprietà della parrocchia di San Vittore, e se non ritengano che l’operazione avrebbe dovuto essere concordata con la stessa parrocchia; per quali ragioni il presidente della Giunta regionale abbia annunciato la propria partecipazione all’incontro organizzato domani, giovedì 11 aprile, da Anci e dalla società Eolo, offrendo una sorta di avallo all’iniziativa”.

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COMUNICATO Gruppo Consiliare “TUTTO PER ESINO”

Noi non abbiamo bisogno, noi non meritiamo le conseguenze di una iniziativa, che, non a caso, è divenuta, come avevamo ipotizzato, una gogna mediatica fuori controllo, che ha messo sotto tiro il nostro essere “paese di montagna”.

Il “noi” rappresenta, non solo un diverso schieramento politico all’interno del consiglio comunale, ma un pensiero e uno stato d’animo di molti Esinesi e non, che ci hanno palesato condividendolo con noi negli ultimi cinque giorni. Ci facciamo portavoce, dunque, di tutti coloro che prendono nettamente le distanze da questo modo di fare, voluto e pianificato dalla maggioranza e dalla giunta e lo facciamo indipendentemente dagli obbiettivi, dalle nobili cause e dai risultati, qualsiasi essi siano o saranno.

Siamo preoccupati per le conseguenze che questa iniziativa mediatica sta avendo sul paese reale e sulla nostra Comunità. Comunità che ha, nelle sua interezza, per millenni sempre condiviso le riflessioni e le decisioni di azioni rivolte all’interno e all’esterno di essa. Lo ha sempre fatto proprio in quel luogo dove ora giace un ridicolo annuncio di svendita di uno dei nostri più cari simboli della Fede, nel crocevia davanti alla chiesa di quel San Nicola, che la Fede ce l’ha annunciata.

La rete di internet ha moltiplicato gli oltraggi ai simboli di rappresentanza istituzionale, storica e religiosa, lasciando senza tutela le sensibilità di varia natura.

Il fine non giustifica i mezzi, soprattutto se di mezzo vanno Fede, Valori e Memoria Storica.

ESINO LARIO, 10 APRILE 2019