COMO – Manca sempre meno alla chiusura della Regina. In questi giorni diversi lavoratori e residenti chiamano nelle sedi Cgil per avere informazioni: si tratta sia di abitanti della zona con posti di lavoro in Svizzera o nel Comasco, sia persone che hanno un impiego sul lago. Non solo, c’è chi ha parenti ricoverati nelle case di riposo o deve raggiungere gli ospedali per questioni di salute.

“Al momento non si ha un numero preciso di quante persone siano riguardate dalla chiusura, ma crediamo siano parecchie – commenta Umberto Colombo, segretario provinciale Cgil Como – le soluzioni alternative, nonostante si siano chieste, non sono state trovate. I taxi boat di cui si sta parlando ora possono essere un supporto, ma non sono sufficienti, specie in alcune fasce d’orario, per superare il problema. Ci vuole maggiore chiarezza sul funzionamento del trasporto pubblico lacuale durante i mesi di chiusura, oltre a una calmierazione dei prezzi dei biglietti e degli abbonamenti”.

Il tempo stringe: per questo il sindacato di via Italia Libera chiede si riunisca di nuovo la cabina di regia in Prefettura con i sindacati presenti. L’economia del territorio, caratterizzata da un forte impatto del settore turistico, già fortemente penalizzata dalla pandemia, subirebbe un grave contraccolpo in caso di ritardo nella ripartenza della stagione 2022, con enormi conseguenze dal punto di vista occupazionale.

Per la Cgil, una strada da percorrere è coinvolgere le associazioni di categoria per pensare ad aperture straordinarie di strutture alberghiere a prezzi calmierati. Non per la totalità dei lavoratori e dei pendolari sarà possibile l’utilizzo delle navette: per questi lavoratori occorre prevedere la possibilità di alloggio anche sporadico in strutture predisposte e già presenti sul territorio.

A proposito dei lavori, oltre alla certezza sui tempi, fondamentali per il turismo e per limitare i disagi alla popolazione, servirà svolgere i necessari controlli sul cantiere affinché le aziende operanti siano in regola con le normative antimafia e sulla tutela della sicurezza sul lavoro. La certezza dei tempi di cantierizzazione e di svolgimento delle opere che prevedono la chiusura della Regina è elemento fondamentale per la programmazione della futura stagione. La Cgil ritiene necessario attivarsi con le istituzioni locali affinché il tema della regolarità e della sicurezza sul lavoro possa conciliarsi con il rispetto del crono programma dei lavori. Sono quindi auspicabili azioni concrete che determinino una seria “contrattazione d’anticipo” con il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione dell’opera.

“Inoltre – conclude Colombo – per i possibili risvolti sugli addetti del trasporto pubblico locale, occorre un confronto urgente con la categoria dei trasporti. La Cgil e tutte le categorie coinvolte devono assumere forte impegno e incidere in un costante monitoraggio dei lavori da eseguire”.