Sono già quasi 20.000 le firme raccolte dalla petizione promossa da Enpa per salvare gli agnellini dalla mattanza di Pasqua. Solo lo scorso anno ne sono stati uccisi 2,2 milioni, tutti tra i 30 e i 40 giorni di vita.

L’Ente Nazionale Protezione Animali sostiene appieno la petizione online contro la “Pasqua di Sangue” che ogni anno esige in tributo la vita di centinai di migliaia tra agnelli e capretti. Cuccioli con pochi giorni di vita vengono strappati alle loro madri per imboccare la strada senza ritorno dei mattatoi, dove giungono al termine di veri e propri viaggi della morte, per poi essere uccisi davanti agli occhi attoniti dei loro fratelli.

Nonostante una certa flessione nelle macellazioni registrata dall’Istat tra il 2013 e il 2014, infatti, i numeri del massacro continuano ad essere impressionanti. Ciò che avviene realmente nei macelli italiani è atroce: agnelli che vengono legati insieme per le zampe e appesi, agnelli che camminano sul sangue e che vengono spinti con la forza al macello, che vengono issati a testa in giù, storditi con una carica di corrente elettrica e sgozzati, lasciati penzolare a testa in giù con la gola tagliata, affinché il loro sangue esca goccia a goccia, consumandoli in un’agonia lenta e dolorosa, con lo scopo di rendere tenere le loro carni, per imbandire le tavole di Pasqua. Quando Pasqua, in realtà, dovrebbe significare resurrezione e non morte.

“Diciamo basta a questa mattanza, ai maltrattamenti e alla loro macellazione: a Pasqua scegliamo di non mangiare l’agnello”, l’appello di Enpa. Per sottoscrivere la petizione collegarsi al sito Firmiamo.it.

La redazione di Zampamici