DORIO – Come un folletto dei boschi ‘Cadenabbia‘, così veniva chiamato, da anni aveva scelto di allontanarsi dalla gente e farsi una vita propria e scarna, nella sua casupola senza servizi sopra Posallo in una località che si trova sopra Colico, ma nel territorio comunale di Dorio.

Per Giuseppe Arnaboldi (questo il suo nome, anche se molti lo conoscevano con un secondo soprannome, Luigi) nessuna malattia, nessuna imposizione, semplicemente la volontà di starsene per conto proprio senza alcun orpello e comodità tipici della nostra vita ‘civilizzata’ e consumista.

E così libero come voleva essere, è morto a 78 anni. Probabilmente è accaduto a inizio settimana; un vicino di baita infatti lo aveva incontrato e ci aveva parlato domenica. Ed è stato proprio quest’uomo, notando l’assenza, che stamane ha sfondato la porta della casupola, priva perfino di finestre, in cui Arnaboldi viveva da una decina anni.

CNSAS soccorso alpino cosio valtellino

Immaginie di repertorio

Vistolo per terra senza vita, il conoscente ha dato l’allarme. Sul posto sono arrivati i carabinieri di Colico che dopo gli accertamenti di rito hanno affidato la salma ai volontari del Soccorso Alpino di Dervio, affinché venisse trasportata in zona accessibile ai veicoli.

Sul corpo di Giuseppe Arnaboldi non vi era traccia di violenza, la sua morte è stata naturale.

È finita perciò con semplicità una esistenza all’insegna della libertà. La figlia, residente a Colico, aveva provato in tutti i modi a convincere il padre a vivere con lei, ci aveva tentato perfino con l’appoggio dei servizi sociali. Ma non c’era stato nulla da fare, l’uomo era sano e ben capace d’intendere e volere. La sua era proprio una convinzione personale da rispettare.

Non che conducesse una vita facile, almeno rispetto agli standard a cui siamo abituati. Nella casupola non arrivavano né acqua corrente, né elettricità. Certamente era una esistenza a contatto con la natura: per lavare la biancheria metteva i propri indumenti nel ruscello lasciadoli in preda all’acqua corrente per qualche giorno e poi li riprendeva per asciugarli. Quando le provviste finivano, scendeva in zona Laghetto a Colico a fare la spesa.

Tutto ciò per dieci anni, fino a questi giorni di autunno caldo, quando la ”nera signora” è arrivata a prendersi lo spirito libero del Cadenabbia, per trarlo dalla vita austera che si era scelto.

 

 

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