LECCO – Tempi di intervento e scelta delle cure durante l’emergenza. I dubbi di quelle tragiche ore d’agonia per il poliziotto Francesco Pischedda sono finiti in Procura. L’agente cadde dal cavalcavia della SS36 a Colico inseguendo un sospettato nel febbraio scorso, dopo undici mesi le indagini della Mobile di Lecco sono al vaglio del magistrato inquirente Paolo Del Grosso .

Gli investigatori – rivela Il Giorno – avrebbero sentito diversi testimoni, analizzato le telefonate tra la centrale operativa Areu e gli operatori sanitari sul posto, e ne sarebbero emersi errori nell’invio e gestione dei mezzi di soccorso. Criticità di cui si parlò già all’epoca.

Quel 2 febbraio la chiamata di soccorso partì alle 20.20. L’agente restò oltre un’ora e mezza in attesa sul luogo dell’incidente e solo alle 22.20 arrivò all’ospedale di Gravedona. Lì ci si accorse che non si poteva fare l’intervento necessario quindi Pischedda fu nuovamente caricato in ambulanza e trasferito al “Manzoni” di Lecco, dove venne dichiarato morto prima di poter essere operato.