PERLEDO – Ieri, sabato, i volontari che continuano le ricerche di Alberto Ongania sul territorio (ancora sospese dalla Prefettura di Lecco), quindi ricerche indipendenti, hanno segnalato il ritrovamento di due scarpe da ginnastica abbandonate nei pressi del “Vascone” di Gisazio.

La famiglia di Alberto, informata del ritrovamento sospetto ha notificato ai Carabinieri di Bellano la segnalazione e sono immediatamente intervenute le forze dell’ordine. A seguito di alcune verifiche, condotte anche ispezionando la scarpiera di casa, si è appurato in maniera pressoché definitiva, che non sono le sue.

L’area, che era stata battuta nei giorni scorsi, è stata nuovamente setacciata, anche con l’ausilio di un drone amatoriale di un volontario impegnato autonomamente nelle ricerche di Ongania. Ogni persona che sente il desiderio di “fare qualcosa a riguardo” ha la facoltà di cercare Alberto, in piena autonomia, ma a suo rischio e pericolo.

Viene quindi raccomandata comunque la massima prudenza e anche di non toccare con le mani gli oggetti eventualmente rinvenuti, ma di attendere l’intervento delle forze dell’ordine, che usano guanti e preservano gli indizi da inquinamenti involontari.

Le segnalazioni di indizi, ritrovamenti, cose sospette, possono essere portate all’attenzione delle forze dell’ordine componendo il numero 112, oppure contattando uno dei fratelli (Luciano, Alessandro o Renato – Cell. 331.9410396).

IL PUNTO AGGIORNATO DALLA FAMIGLIA:

Alberto Ongania, chi lo conosce lo sa bene, compiva gli stessi percorsi in maniera abitudinaria rigorosamente a piedi camminando ai bordi della strada provinciale che da casa conduce al Crott del Meo (Bologna), a volte, proseguiva il percorso per compiere un anello, quindi Gisazio, Cestaglia, Regoledo, per poi tornare alla sua abitazione di Regolo. Altre volte, semplicemente una volta raggiunto il Crott del Meo, rincasava percorrendo il medesimo tracciato (strada asfaltata).

Si recava all’Eurospin circa due volte alla settimana, quindi da casa raggiungeva Regoledo e poi andava a Bellano compiendo il tracciato del sentiero del Viandante. Ultima volta accertata il 7 novembre.

Le indagini sulla sua sparizione sono ad uno stadio di stupidità per via di una legge che non permette di accedere ai tabulati telefonici.

La famiglia, che non riesce emotivamente e razionalmente ad accettare tale cecità, ha affidato a Renato (chi vi scrive), di portare luce agli uomini delle Istituzioni, riconoscere la stupidità (non certo la colpa), e superarla permettendo alle indagini di raccogliere elementi di geolocalizzazione.

Gli organismi con cui ci si è interfacciati per superare la stupidità della legge sono: Tribunale di Lecco, Garante della Privacy, Ministero di Giustizia, Commissario Per le Persona Scomparse (Governo), Quirinale.

La stupidità della legge è tale che viviamo il paradosso dove ognuno fa il proprio dovere al 100%, nella piena legalità, ma non si possono disporre dei tabulati, dei dati telefonici e di spostamento (triangolazione cronologica delle celle telefoniche).

Per non lasciare nulla di intentato e investire di spiritualità il consumarsi del dramma – che la famiglia sta affrontando – accogliamo con grande apprezzamento (per Alberto) tutti coloro che pregano per un miracolo, persone di ogni fede o anche senza una fede, non importa, persone che vogliono fare qualcosa a riguardo.

Qualcosa può essere sempre fatto.