MANDELLO DEL LARIO – A cinque anni dal debutto, dopo oltre 300 repliche nei più importanti festival e teatri nazionali ed internazionali e oltre 300.000 spettatori, continua con successo la tournée dello spettacolo con cui l’attore palermitano rende omaggio ad uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi, portando in scena la sua opera chiave.

Tappa Lombarda per lo spettacolo “Uno Nessuno Centomila” con Enrico Lo Verso, adattamento e regia Alessandra Pizzi, il 20 aprile alle 21 sul palcoscenico del cineteatro comunale di Mandello del Lario.

Lo spettacolo è organizzato in collaborazione con il comune di Mandello del Lario. “Come assessore alla Cultura – interviene Doriana Pachera – sono molto lieta di poter proporre uno spettacolo di così alto spessore e che apre per Mandello una primavera dedicata alla cultura. Infatti a seguire il giorno 26 aprile alle ore 20.45 verrà riproposto “Le verità di Bakersfield” di Stephen Sachs con Marina Massironi e Giovanni Franzoni per la regia di Veronica Cruciani, rimandata a causa di un problema di salute di un attore. Il giorno 29 aprile verrà inaugurato il Festival della Letteratura 2022 con lo spettacolo teatrale “Ritorneranno” scritto, diretto ed interpretato da Andrea Carabelli, festival che si protrarrà sino al 14 giugno.

Lo spettacolo “evento” che ha realizzato oltre 400 sold out in Italia e all’Estero, coinvolgendo oltre 300.00 spettatori, tra repliche serali e matinèe. Insignito di premi e riconoscimenti, come il premio Franco Enriquez (ed. 2017) e il Premio Delia Cajelli per il teatro (ed. 2018), scritto in occasione del 150esimo anniversario della morte di Luigi Pirandello, da oltre 4 anni in tournèe, continua a conquistare l’attenzione del pubblico e della critica. Merito di una riscrittura “minimal” ed essenziale (curata da Alessandra Pizzi, anche regista dello spettacolo) che è riuscita a “ridare vita” ai personaggi del romanzo in forma nuova ed attuale, tutti inseriti nel racconto delle vicende di un solo uomo, che è poi tutti. Ed è riuscita così a convincere un Enrico Lo Verso, ormai assente dalle scene teatrali da oltre un decennio, a dare corpo e voce a tutta la vicenda. Enrico Lo Verso, torna così in teatro con uno spettacolo classico, ma estremamente attuale, parla di maschere e di crisi dell’io, ma lo fa con la leggerezza e il sarcasmo necessari a conquistare gli spettatori che tornano, e ritornano, a vedere lo spettacolo. Un fenomeno inconsueto quello attivato dallo spettacolo che registra il sold out ovunque e che vanta la presenza di pubblico che ha già visto lo spettacolo tante, e tante, volte. Un’ operazione teatrale ben riuscita, di facile allestimento e di grande resa, che ha contribuito, forse, anche al recupero e alla conoscenza (specie tra i giovani), di uno dei più importanti esponenti del nostro Paese. Lo spettacolo, come è stato definito dalla critica, è una seduta di psicanalisi, in cui un conturbante, quanto istrionico Lo Verso, attraversa i meandri della conoscenza e restituisce al pubblico risposte, quelle semplici che fanno parte della nostra quotidianità, ma a cui spesso, presi dalle sovrastrutture sociali, non sappiamo guardare. In 70 minuti la fisicità dell’attore irrompe sul palco, né manca l’omaggio a quella sicilianità a cui, Pirandello prima, Alessandra Pizzi poi, e Lo Verso dopo, guardano con affetto e con quel giusto umorismo, come lo stesso autore di Girgenti ci ha insegnato a fare. Uno spettacolo supportato da una intensa ed efficace campagna di comunicazione che lo ha reso “nazional popolare”, trasformando la partecipazione ad un evento teatrale, in un rito collettivo in cui è bello esserci, per scoprire, anche grazie al teatro, quello straordinario patrimonio culturale della nostra Italia.

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