DERVIO – Nello scorso settembre avevamo scritto di come le strutture dell’acquapark/ninjapark, già oggetto di controverse vicende nei mesi precedenti, fossero pure diventate abusive, dato che continuavano a occupare il suolo pubblico nonostante la relativa concessione demaniale fosse abbondantemente scaduta.

Ovviamente tutto ciò era stato negato da chi amministra il Comune: anche a diverse interrogazioni presentate dal nostro gruppo in Consiglio Comunale era stato risposto come al solito che tutto era stato fatto assolutamente in regola e le nostre erano solo critiche pretestuose.

Anche in questo caso però il tempo è galantuomo e rimette tutte le cose a posto. In ottobre l’Autorità di Bacino, ente che gestisce le concessioni demaniali, ha accertato in un sopralluogo la presenza del ninjapark e della pedana in legno sull’area della concessione demaniale già scaduta il 13 settembre; parte della pedana era addirittura fuori dall’area data in concessione, ed è quindi sempre stata abusiva; tutto questo ha confermato quindi quanto avevamo già detto noi in precedenza. Il Comune, in qualità di titolare della concessione demaniale, ha perciò ricevuto la richiesta di rimuovere tutte le strutture presenti e di pagare per l’avvenuta occupazione abusiva effettuata con le strutture dell’acquapark/ninjapark e della pedana costruita sulla spiaggia a servizio del bar. Il Comune non ha pagato questa sorta di sanzione e ha pertanto ricevuto dopo qualche mese pure un sollecito; il pagamento è stato poi fatto non dal Comune (immaginiamo l’imbarazzo di una delibera che avrebbe dovuto essere intitolata “Pagamento di occupazione abusiva di area demaniale da parte dell’acquapark/ninjapark”) ma da un privato.

Resta il grave fatto che il Comune abbia volutamente occupato in modo abusivo un’area pubblica dello Stato, quindi di tutti i cittadini, per farla poi utilizzare da un privato a scopo di lucro: un po’ come se un cittadino aprisse un chiosco occupando una piazza senza chiederlo al Comune o parcheggiasse nelle strisce blu senza pagare il pass o il biglietto. È questo l’esempio che un Comune deve dare ai cittadini?

Anche la Provincia, che ha la competenza sull’autorizzazione paesaggistica (che il Comune non aveva richiesto dichiarando che avrebbe rimosso le strutture installate entro 120 giorni, anche se poi non erano state rimosse), ha avviato nei confronti del Comune una procedura che avrebbe portato a ulteriori sanzioni. Prima di procedere ha però dato un ultimatum per la rimozione di quanto si trovava abusivamente nel lago e sulla spiaggia, e visto che la stagione estiva era ormai finita il Comune ha pensato bene di rimuovere il tutto, salvandosi così da conseguenze ben più gravi.

Nonostante l’abusivismo sia stato confermato e sanzionato, la Giunta non ha fatto una piega avviando anche per il 2024 la stessa procedura, sempre alla Foppa, così che tutti i problemi già verificatisi non potranno che ripresentarsi allo stesso modo.

Intanto, una parte delle strutture gonfiabili dell’acquapark giace scandalosamente abbandonata da oltre 6 mesi ai margini di un parcheggio all’aperto, anziché essere conservata per l’inverno in un magazzino coperto come prevederebbe, oltre che il buonsenso, anche il contratto stipulato per 20 anni tra il Comune e il vincitore dell’appalto per la gestione delle strutture.

C’è proprio da dire che la vicenda dell’acquapark non ci ha fatto mancare davvero nulla: alla prossima puntata!

Gruppo consiliare “Insieme per Dervio”