BELLANO – Il suo primo anno da professionista non poteva essere al top, stiamo parlando del 23enne ciclista di Bellano in forza alla Lotto Soudal Filippo Conca, se non altro per la totale mancanza d’esperienza in una realtà nuova, affascinate ma anche tremendamente difficile come quello esistente tra gli assi delle due ruote. Ora con la stagione ormai alle porte – il ragazzo esordirà il 31 gennaio a Marsiglia – il diretto interessato confessa impressioni e timori della vigilia: “Sto bene, ma la tendinite di cui ho sofferto a dicembre ha in qualche modo rallentato la preparazione facendomi perdere circa tre settimane di lavoro, che dire vedremo di recuperare in qualche modo”.

Filippo, il 20/21 è stata la stagione dell’esordio nel mondo dei Pro. Come è andata?
“Beh non è che abbia corso moltissimo, in ogni caso mi è servita per accumulare esperienza. Magari dirò una banalità; ma la differenza tra dilettanti e prof è abissale, molto più netta di quanto non si creda. Io però mi sono messo a disposizione della squadra, svolgendo alla lettera le indicazioni che di volta in volta mi venivano fornite”.

Quindi una stagione positiva…
“Ripeto, ho seguito alla lettera le loro indicazioni. La Lotto è stata contenta di me e ora non resta che proseguire in questa direzione, tutti insieme belli compatti”.

Sei l’unico italiano in squadra, disorientato?
“Direi di no, anche se avere un tuo connazionale in gruppo magari agevola l’inserimento. Io però mi sto trovando molto bene, avere la fiducia di un team così glorioso, zeppo di campioni mi rende fiero. Spero solo di essere all’altezza del compito assegnatomi”.

Obiettivi futuri?
“Direi tentare qualche fuga da lontano tanto per, come si usa dire, rompere la corsa. L’importante da buon gregario è essere utile al capitano poi se come mi auguro riuscirò a togliermi anche delle gioie personali tanto di guadagnato”.

E il sogno chiamato Giro d’Italia?
“Solo facendo bene in altre gare “minori” avrò l’opportunità di essere convocato alla corsa rosa. Mi auguro vivamente di riuscirci, staremo a vedere”.

In buona sostanza anche il 21/22, sarà per te una sorta di apprendistato oppure no?
“È corretto, prima di pensare in grande devo maturare molto su tanti punti di vista anche se la speranza è quella compiere un passettino avanti. Rispetto all’anno precedente bisogna però migliorarsi, alzare il livello, diventare insomma sempre più competitivi”.

Conca, peccato che il Covid prosegui a rovinare i piani altrui…
“Sicuramente esiste questa problematica, ma ora con le vaccinazioni siamo messi meglio. In Italia credo si amplifichi esageratamente il tutto, all’estero non c’è questa fobia, noi corridori lavoriamo in massima sicurezza, ripeto, giusto stare attenti al virus ma senza creare inutili ed eccessivi allarmismi”.

Tra i successi da te ottenuti, da ricordare la vittoria nel Tour De La Provence arrivata lo scorso anno.
“Sì, stare davanti a tutti nella classifica riservata agli scalatori è stato gratificante. Me la cavo anche in salita ma mi posso principalmente ritenere un buon passista”.

In vista la vittoria numero uno tra i Pro?
“Magari arrivasse, l’importante è lavorare duro per la squadra pronto a saper cogliere l’occasione al volo se si dovesse presentare, staremo a vedere”.

Alessandro Montanelli