COLICO – Tra i due litiganti il terzo gode. È il caso di dirlo dopo la clamorosa decisione del Comune di Colico di sposarsi con la provincia di Como. Sondrio temporeggia ormai da anni, Lecco invece continua a considerare la cittadina dell’Alto Lario “periferia”, ecco che la corte di Como ha portato i suoi frutti e in tempi brevissimi metterà le mani sulla ambita realtà tra lago e valli.

Da anni le sirene valtellinesi illudono i colichesi, i quali è noto desidererebbero una Provincia più dinamica e facoltosa, e un posto di rilievo in una comunità montana non distante come quella barziese. E se almeno a parole la mano tesa di Sondrio non si è mai ritirata, ciò che nei fatti è sembrato mancare è l’impegno politico di chi, in alto, può effettivamente tramutare questo desiderio in realtà.

Sforzi che al contrario – comprensibilmente – non faranno i lecchesi, consci che perdere Colico significherebbe lasciar fuggire un’importante realtà economica e un bacino di voti niente male, decisivi al centrodestra per bilanciare la più democratica Brianza.

In questo gioco di equilibri si è insinuato Como, lavorando sottotraccia senza grandi proclami, ma trovando sponde su più fronti. Le cose sono pressoché fatte, ora da Gera Lario i carrarmatini di questo Risiko sono pronti a muoversi su Colico.

 

Lucio Persichetti

 

 

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