PERLEDO – Dopo l’avvio della sperimentazione a Venezia anche l’Amministrazione comunale di Perledo guarda con interesse all’introduzione di un ticket di ingresso nel tentativo di limitare il sempre più preoccupante fenomeno dell’overtourism.

“Riteniamo possa essere uno strumento utile per riequilibrare il consumo di territorio derivante da volumi turistici così importanti – commenta il vicesindaco Mauro Gumina -. Il provvedimento, sulla cui fattibilità condurremo le opportune verifiche nelle prossime settimane, non si abbatterebbe sugli ospiti delle strutture ricettive, ma sarebbe finalizzato a tentare di limitare il fenomeno del turismo mordi e fuggi che, oltre ad un problema di sicurezza, rende la vita dei residenti complicata per buona parte dell’anno”.

Il gradimento turistico del territorio già cresciuto negli ultimi anni prima del covid, ha assunto, dal 2021 contorni davvero preoccupanti.

“I problemi che il turismo crea al territorio condizionano purtroppo quello che sarà il futuro del paese. Si pensi che da luglio 2023 ad oggi c’è stato un aumento del 20% delle case vacanza – prosegue Gumina -, posti letto che escono dal mercato del residenziale per approdare a quello, meglio remunerato, degli affitti turistici. Croce e delizia, certamente, ma l’effetto sul paese è quello dello spopolamento. Una coppia che volesse cercare casa in affitto, sarebbe in grande difficoltà e vi iniziano ad essere casi di persone che abbandonano Perledo per mettere a reddito le proprie abitazioni. Si rischia insomma di essere risucchiati in un vortice che trasformerebbe il paese in un polo turistico in stagione e in un paese fantasma nei mesi più freddi“.

“Si tratterebbe di uno dei provvedimenti di giustizia sociale che stiamo sperimentando, finalizzato a riequilibrare i costi derivanti dal turismo mordi e fuggi che porta con sé come effetto collaterale un alto consumo di territorio – chiosa il sindaco Fabio Festorazzi -. Si pensi agli importanti volumi di immondizia prodotta e, nei casi migliori, conferita nei cestini come rifiuto indifferenziato, i cui costi di raccolta e smaltimento ricadono inevitabilmente sulla comunità”.