COLICO – In tanti, famiglie con bambini e ragazzi, coppie, singoli e singole, oltre cinquanta, provenienti da Chiavenna, Morbegno, Mandello, Lecco, Milano, hanno accolto l’invito di Occhi sul Pian di Spagna, il gruppo di associazioni ambientaliste che da diversi anni celebra la Giornata mondiale delle Zone Umide, per una passeggiata nell’area alla sinistra della foce lacuale dell’Adda, in Comune di Colico, attraverso la “spiaggia selvaggia”, il canneto, il sentiero lungo l’argine, il boschetto spontaneo, a fianco degli stagni, attraverso i prati e i seminativi dell’Erbiola. Cinque km di cammino con soste per spiegazioni e scatti fotografici. Una pausa per il pranzo conviviale, ben accolti in agriturismo. Per il trasporto anche il treno, fortunatamente puntuale, e il car pooling.

Una giornata all’insegna del benessere di cui abbiamo tanto bisogno: camminare insieme, in libertà, dove la natura riesce ancora ad esprimersi, ascoltando, nelle soste, le parole dei volontari di Legambiente, WWF, Cros Varenna e Orma che hanno sollecitato l’osservazione consapevole degli elementi che compongono un paesaggio ricco di natura e storia. Avvistati coppie di smerghi, germani, aironi, gabbiani, moriglioni, cigni. Anche la storia ha qui il suo richiamo nelle trasformazioni del corso del fiume e nel forte di Fuentes sull’omonimo Montecchio.

Ottime condizioni meteo. Grande soddisfazione espressa dai partecipanti. Un auspicio per l’integrale conservazione di questo ambiente, al cui fine vanno indirizzate le risorse disponibili, per migliorare la zona umida, una delle 66 riconosciute in Italia, non per costruire un nuovo ponte costoso vicino alla foce, che dovrebbe collegare percorsi oggi inesistenti e incidere con un forte impatto sulle sponde del fiume. Non lo dicono solo le associazioni ambientaliste; sul ponte anche la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ha inviato parere non positivo al Comune di Colico.

Dalle Zone Umide deriva il 70% dell’acqua che utilizziamo, catturano la CO2 e sono tra le nostre principali alleate contro la crisi climatica, sono uno scrigno di biodiversità: ospitano più di 100.000 specie conosciute. Nell’ultimo secolo oltre il 64% è scomparso. In accordo con gli obiettivi europei, vogliamo la creazione di zone protette comprendenti almeno il 30% della superficie terrestre e marina dell’UE entro il 2030.

Facciamo crescere le zone umide.

[Contributo da Circolo Legambiente Lario Sponda Orientale]