COLICO – Bagno di folla per Matteo Salvini all’ultima giornata del “Festival Lago&Valli”, ormai storica manifestazione realizzata dalla Lega “Canclini” di Colico e dai Giovani del partito. Già dalle prime ore del tardo pomeriggio, intorno alle 18, buona parte dei tavoli si mostrava occupata, mentre alle 20.30, poco prima dell’arrivo di Salvini, il Palalegnone non riusciva più a contenere i simpatizzanti (alcuni giunti con due pullman, primo caso nella storia per la festa colichese).

Alla serata presenti numerosi primi cittadini del territorio: il sindaco-sceriffo di Pescate Dante De Capitani, quello di Dervio Stefano Cassinelli, di Lierna Silvano Stefanoni, di Colico Monica Gilardi, di Pasturo Pierluigi Artana, di Sueglio Simona Cantini e l’ex primo cittadino di Oggiono e deputato Roberto Paolo Ferrari.

Prima dell’intervento più importante della serata, il deputato Ugo Parolo ha mostrato una stele in granito realizzata da Enrico Nasazzi in onore dell’arrivo di Salvini, poi recapitata all’abitazione del vicepresidente del Consiglio. “Ho voluto fare un regalo a Salvini perché lo merita” ha affermato lo scultore.

Con la maglia dell’Aeronautica Militare, il ministro dell’Interno ha esordito: “Una marea di gente così a Colico non l’ho mai vista”. Primo argomento, il ripristino alle scuole elementari e medie dell’educazione civica: “Da settembre torna sui banchi di scuola l’educazione civica, che servirà a qualcuno. Mi piacerebbe, per completare il percorso, il recupero di un senso di rispetto, di ordine, di dovere, di disciplina e convivenza col prossimo. Stiamo raccogliendo anche il suggerimento del corpo degli Alpini di reintrodurre il servizio civile e militare. Sei mesi nella regione dove si vive, con lezioni di protezione civile, pronto soccorso e primo intervento”.

Secondo argomento scottante, lo “smantellamento” della Legge Fornero: “Ci hanno detto che non saremmo riusciti a smontare la legge Fornero, mentre io sono convinto che in questo splendido parco ci siano tante persone che grazie a Quota 100 hanno recuperato la loro vita. L’obiettivo finale è Quota 41, perché andare in pensione dopo 41 anni di fabbrica mi sembra un diritto acquisito”.

E ancora, l’alleggerimento fiscale: “Gli artigiani, i lavoratori, i piccoli imprenditori dal primo gennaio dell’anno prossimo, se fattureranno fino a 100.000 euro, pagheranno solo il 20% di tasse. L’obiettivo è quello di portare a casa questo beneficio a tanti lavoratori dipendenti, pensionati, famiglie”.

Il ministro ha poi aggiunto: “Domani siamo a Roma ad approvare il decreto Sicurezza bis, che prevede più soldi per la Polizia di Stato, per i Vigili del Fuoco, divise, mezzi, buoni pasto, l’assunzione di centinaia di funzionari per la giustizia”.

Ma soprattutto, non è passato inosservato il duro attacco ai Cinque Stelle: “A furia di non fare niente il Paese è fermo. Io voglio un paese dove le opere pubbliche ripartano a manetta: strade, autostrade, porti, ferrovie, navi, aerei. I nodi verranno il pettine: siamo l’unico paese al mondo, stando agli alleati di governo, che se trovano il petrolio è un problema. Blocchiamo le ricerche in mare, blocchiamo le trivelle sulla terra, mettendo a rischio decine di migliaia di posti di lavoro”. Lo stesso per i rifiuti: “I rifiuti sono una risorsa: diventano energia, calore. A Roma hanno appena fatto un bando per mandarli all’estero spendendo 140 euro a tonnellata perché non vogliano i termovalorizzatori. In Lombardia ne abbiamo 13, da altre parti no. Questo significa autonomia: tutti devono essere responsabili di quello che fanno e che producono”.

Ma non è finita qui: “Mercoledì si vota in parlamento una mozione dei Cinque Stelle per bloccare la Tav. Noi stiamo al Governo per fare le cose, non per disfare le cose. Chi dirà “no” alla TAV stia bene attento perché mette a rischio il Governo. Se si sta al Governo per non fare le cose, chiediamo agli italiani di fare le cose. Qualcuno sta parlando di salario minimo, ma prima dobbiamo tagliare le tasse a quegli imprenditori e a quegli artigiani che pagano il salario minimo. Non è che si possa fondare un Paese sui redditi di cittadinanza distribuiti sulla Strada Statale 36”. E al termine: “L’Italia merita un ministro dei Trasporti che sblocca le opere pubbliche, non che le blocchi”.

Una menzione anche alla cedolare “secca” sugli immobili commerciali e sui negozi sfitti, alla rimozione della Tasi, alla pace fiscale per la chiusura delle cartelle di Equitalia, all’autonomia (“chi amministra meglio, con meno personale e spendendo meno, è giusto che venga riconosciuta la buona amministrazione”). Chi sono per Salvini i nemici dell’autonomia? “Alcuni politici ladri e incapaci del sud che da cinquant’anni stanno derubando il nostro Paese”. Infine, lo stanziamento di un milione di euro per i controlli nei canili e nei gattili italiani per vedere come vengono trattati gli animali.

Al termine del lungo discorso, durato circa quaranta minuti, Matteo Salvini (insieme ai sindaci e all’orchestra “I Semplici” presente sul palco) ha intonato il canto popolare “Madonnina dai riccioli d’oro”.

Alessandro Bonini