Il progetto relativo al raccordo della ciclopista Lecco-Abbadia è in questi giorni oggetto di ferventi dibattiti in paese complice un “progetto alternativo” fatto circolare da chi è più impegnato a fare attacchi pretestuosi verso chi ha amministrare piuttosto che a pensare realmente al bene del paese.

Già nelle fasi iniziali dell’ideazione dell’immissione erano state valutate varie soluzioni, tra cui quella di una rotatoria e di un attraversamento semaforico, queste sono state scartate o per motivazioni progettuali o pratiche. Ad esempio, l’attraversamento semaforico avrebbe comportato un notevole congestionamento del traffico veicolare non garantendo al contempo adeguata sicurezza ai fruitori della ciclopista.

Abbiamo analizzato il “disegno progettuale” pubblicizzato dalla lista “La Nuova Abbadia Lariana” riscontrando tanti errori e tante incongruenze che ne compromettono irrimediabilmente la presa in considerazione ed una possibile realizzazione effettiva.

Di seguito i rilievi oggettivi, basati su una cartografia ufficiale, in cui si possono notare i reali ingombri di quanto proposto e di conseguenza la sua incompatibilità con i luoghi e la fruizione della ciclopista:

1. La Rotatoria, realizzata con le dimensioni previste dal codice della strada per un tratto di Strada Provinciale, finirebbe a lago con conseguente necessità di realizzazione di un muraglione di 9 metri;

2. ⁠Necessario conseguente esproprio con parziale demolizione della villa sottostante;

3. Lo sbancamento dell’attuale muro di contenimento dei box del condominio Miralago comporterebbe la realizzazione di un ⁠muraglione di sostegno dei box alto 6 metri;

4. ⁠La ciclopista realizzata lato lago risulterebbe interrotta e intersecata da diversi passi carrai;

5. ⁠Il controviale esistente non potrebbe più esistere e il condominio interessato, essendo costretto ad un accesso diretto sulla SP72, perderebbe l’acceso carraio per mancanza di visuale (la provincia non autorizzerebbe mai e poi mai una immissione cieca);

6. ⁠ Anche il condominio Airoldi si vedrebbe ridotto lo spazio antistante il passo carraio;

7. Arrivati all’ex Rosa si riproporrebbe l’attraversamento a raso di pedoni e ciclisti che devono guadagnare il lato destro per andare in direzione nord.

8. Dovrebbe essere sacrificata una fila di parcheggi in prossimità del condominio “Residenza Chiara” e limitrofi, penalizzando ulteriormente i residenti.

L’ipotetica realizzazione di un progetto del genere comporterebbe un impegno ingegneristico di non poco conto, senza contare il reale impatto economico attualmente non stimato e verificato. Inoltre, a differenza del progetto in essere, questo intervento comporterebbe espropri andando a generare contenziosi con privati ed enti sovracomunali che, con ogni probabilità, affosserebbero la realizzazione dell’immissione.

Ci domandiamo quale studio professionale possa avallare la fattibilità di questo progetto e la sua sostenibilità economica oltre al grave impatto ambientale che si genererebbe.


Progetto Abbadia