consiglio-comunale-2-franco-patrignani-2MANDELLO DEL LARIO – Ho atteso qualche giorno per inviarvi questo comunicato, per dare modo a tutti i paladini della legalità di emettere la loro sentenza. Tutti hanno parlato, senza conoscere i fatti e tantomeno i documenti. Forse attendere avrebbe giovato anche ai giustizieri. Ho atteso per comprendere bene i fatti e lasciare le chiacchiere di massa a chi di queste ne fa pane quotidiano. Nessuno è a conoscenza di cosa sia successo, eppure tutti parlano di fatto grave, fatto gravissimo. Patrignani Franco non ha realizzato alcuna opera abusiva. E questo lo dicono, e proveranno, i documenti.

Non esiste che le eventuali colpe di parenti debbano ricadere sull’assessore. Spero che nessuno abbia una doppia morale, soprattutto tra i componenti del consiglio comunale. Ancor più tra quelli che hanno avuto modo di leggere ciò di cui è accusato l’assessore ma non hanno fermato la loro voglia di attaccarlo ingiustamente. Mi chiedo quanta cattiveria repressa abbiano le persone che si sono permesse di calunniarlo senza conoscere i fatti. Una famosa opera lirica declama: “La calunnia è un venticello” in questo caso è stato un uragano!

La legge è ferma ad una segnalazione, gli sciacalli sono già arrivati alla sentenza.
Il nome di Patrignani è stato inserito nella comunicazione affissa all’albo pretorio in quanto avrebbe presumibilmente demolito una tettoia ed un locale ritenuti abusivi e, per altro, di proprietà della madre. Avrebbe commesso il reato di aver ripristinato la legalità? Chiedere le sue dimissioni mi sembra ridicolo! Patrignani verificherà con i suoi legali la correttezza della segnalazione del suo nome e provvederà a difendersi nonché a tutelare i suoi diritti nelle sedi che riterrà opportune.

Ora, prendendo spunto dal caso, divenuto mediatico e politico, una precisazione per chi si è eretto con le calunnie a paladino della legalità: la pratica per cui è stato segnalato l’abuso rientra tra le richieste di condono del 2004. Pratica parcheggiata presso l’ufficio tecnico comunale da 12 anni.
La domanda nasce spontanea. In 12 anni non si è mai trovato il tempo di dare una risposta ad una cittadina, che si è in pratica autodenunciata, dandoLe modo di regolarizzare la propria posizione e di ripristinare la situazione di legalità? ..assordante e colpevole silenzio, questo si..

Chiedo quindi a chi ha parlato di “casa abusiva dell’assessore”, “l’assessore ha realizzato degli abusi”, “l’assessore ha costruito illegalmente” di chiedere scusa alla persona e, poi, alla figura istituzionale.
L’amministrazione provvederà comunque ad andare a fondo a tutta la questione.

Riccardo Fasoli
sindaco di Mandello del Lario

 

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