MILANO (Dal nostro inviato) – Era già tutto previsto, come in una canzone di Riccardo Cocciante. C’era Eolo “dietro” all’operazione di marketing travestita da grido di dolore del piccolo Comune di Esino Lario. Lo “rivendica”, quasi, il titolare dell’internet provider nazionale Luca Spada, protagonista in una sala pubblica del Palazzo Lombardia della presentazione/disvelamento delle vere ragioni del costoso blitz mediatico.

Assente il previsto-presente e padrone di casa Attilio Fontana, governatore lombardo, c’è invece (ovvio) il “complice” del guerrilla marketing di Eolo, il sindaco di Esino Pietro Pensa, con l’altro promotore del convegno di oggi, il coordinatore per i piccoli Comuni dell’ANCI Massimo Castelli e l’aggregato Vittorio Sgarbi.

“Noi abbiamo fatto la provocazione di vendere una via crucis con il 15% di sconto, cosa difficile da credere” racconta Spada, di fatto svelando quanto era facile comprendere con un minimo di senso giornalistico: la “vendita” di Esino era una bufala, finalizzata alla pubblicizzazione di un progetto – quello spiegato finalmente oggi, a distanza di una settimana dal ballon d’essai di Pensa.
Una fake news commerciale, “bevuta” da quasi tutti. Quasi.

Paga Eolo, insomma, ma ben più che qualche pagina pubblicitaria e il simposio di oggi. Spada annuncia un formidabile finanziamento ai famosi piccoli Comuni italiani, tre milioni erogati in totale a 300 paesi nell’arco tre anni; i cittadini potranno votare i progetti su cui investire e i loro municipi riceveranno tra 8 e 14mila euro ogni Comune ogni anno: Lim alle scuole, proiettori, Wi-Fi pubblici, a seconda delle località e delle singole esigenze.

Il sito “VendesiEsino.it” chiuderà, o meglio si trasformerà già oggi nel sito del progetto per i 300 Comuni. Qualche offerta era stata ricevuta, da soggetti interessati a nominare vie e provocatoriamente dalla vicina amministrazione di Perledo.

Esino sarà il primo a ricevere l’aiuto, potenziando ancor di più il proprio già cospicuo Wi-Fi e finendo di sistemare il Cineteatro – progetti già intrapresi e finanziati in occasione di Wikimania 2016.

Bella operazione dunque, che naturalmente fa molta buona pubblicità all’azienda privata, passando attraverso la ormai arcinota “messa in vendita” dei beni di una pubblica amministrazione.

Lario News lo aveva anticipato, andando oltre la meraviglia nazionale per la boutade del sindaco esinese. Oggi la riprova.

La vendita di Esino insomma non esisteva, le uniche vendite saranno forse quelle di Eolo che investendo l’1% del proprio fatturato si è procurato grazie a Pensa ed Esino una enorme coda di pubblicità.

A.T.