PERLEDO – Era la fine di febbraio 2020 quando le RSA sono state interdette dalle visite del pubblico. Quattordici interminabili mesi, un tempo infinito per chi non ha potuto avere contatti con i propri cari ricoverati nelle strutture.

Nel frattempo li hanno potuti vedere su uno schermo di un apparecchio telefonico messo a disposizione dal personale sanitario, ma nulla di paragonabile al calore trasmesso da un abbraccio o una carezza.

Per chi soffre di una patologia degenerativa come l’Alzheimer è ancora più difficile sopportare tutto ciò. Elena di Perledo ha la madre ricoverata in una struttura per anziani e ha rivolto un appello per poterla riabbracciare.

“Gentilissimo presidente Draghi,
Illustrissimi senatori, parlamentari e politici di ogni ordine e grado: questa è la mia mamma.
Si chiama Clelia.
Vive in una RSA perché l’Alzheimer con lei è stato impietoso e non le ha permesso di invecchiare a casa sua, con le persone che ama e che la amano.

Menti eccelse, indomiti lavoratori per il bene dell’Italia, vi chiedo: vi siete accorti che dopo aver sfruttato le Rsa, il fronte presso il quale avete spedito centinaia di malati positivi al COVID, che li sono periti ed hanno decimato i nostri anziani, di quei lager vi siete, semplicemente, dimenticati?
Avete permesso a cani e porci di entrare ed uscire dall’Italia ed avete completamente dimenticato di restituirci le chiavi di quei carceri dorati, in cui i nostri genitori, i nostri nonni, continuano a morire.
Non più di COVID ma di abbandono.
Illustrissimi senatori, parlamentari e politici di ogni ordine e grado, vi auguro, con tutto il cuore,di invecchiare sereni. A casa vostra. Con i vostri affetti. Lontano dalle pandemie, all’esterno di queste carceri dove avete rinchiuso milioni di mamme, di papà, di nonni.
Perché nessuno merita di provare quello che le famiglie di migliaia di degenti stanno patendo.
Ma se c’è una giustizia divina,
questa farà il suo corso.
E forse voi soffrirete come abbiamo sofferto noi.

Questa è la mia mamma,
Si chiama Clelia.
Ed è arrabbiata con me perché non la vado a trovare”.