MILANO – Messa in sicurezza del sistema trasfusionale lombardo, riposizionamento del coordinamento regionale entro l’attività di programmazione e pianificazione, centralità della donazione al servizio del malato, che va tutelata. Sono queste le richieste che Avis Regionale Lombardia ritiene indispensabili per la sostenibilità del sistema trasfusionale lombardo, che oggi non è in sicurezza.

Le Avis sul territorio lombardo raccolgono, in convenzione con le Asst, il 40% (circa 200.000 unità tra sangue e plasmaderivati) del sangue ed emoderivati con proprie strutture associative di raccolta (UDR e relative articolazioni). Il 90% del sangue in Regione (circa 460.000 unità tra sangue e plasmaderivati), compreso quello raccolto direttamente dalle strutture ospedaliere, viene donato da donatori Avisini (circa 270.000 donatori).

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