COLICO – Antonio Matteri, colichese classe 2000, come vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi, è lo studente italiano più bravo in matematica, e il secondo in Europa. Lo abbiamo intervistato per saperne di più sull’esperienza a Parigi e sulla prova d’ingresso alla Normale di Pisa.

Com’è stata l’esperienza all’Università Diderot di Parigi?
L’esperienza a Parigi è stata molto bella, soprattutto perché ho incontrato ragazzi di tutte le età. Di solito, a questo tipo di gare, si mostrano principalmente coetanei, mentre questa competizione in particolare coinvolge persone più grandi e con più esperienza. È possibile venire a contatto con quei ragazzi che hanno coltivato questo talento o passione.

A proposito del rapporto coi compagni?
Non abbiamo avuto molti rapporti con le squadre delle altre nazioni per motivi di tempo. In compenso ci siamo conosciuti abbastanza bene tra noi italiani, perché eravamo sempre in gruppo e ci muovevamo insieme. Abbiamo avuto molto tempo per chiacchierare e discutere, specialmente la sera, a cena e a pranzo.

Com’è stata invece la prima esperienza alla Normale di Pisa?
All’università di Pisa al momento non ho fatto molto, soltanto gli scritti, e ora sto tornando dagli orali. Ho trovato gli scritti più semplici di quanto mi aspettassi. È stata un’esperienza interessante.

Foto risalente alle Olimpiadi della Fisica del 2018

La tua passione e la tua bravura si notano anche dagli ottimi voti di uscita dal liceo.
Sì, ma non è l’unico aspetto: il voto di uscita è un conto, la preparazione per l’università è un altro. Il liceo dà un’ottima base ma bisogna anche studiare separatamente.

C’è qualcuno che ti ha trasmesso la passione per la matematica?
No, sono stato abbastanza soddisfatto del liceo perché la mia professoressa di matematica e fisica mi ha seguito tanto e mi ha incoraggiato, ha cercato persino di far spostare il programma per aiutarmi nello studio e spiegare gli argomenti in classe anche agli altri studenti. Secondo lei i compagni avevano potenziale e quindi l’investimento era su tutta la classe e non su qualcuno in particolare.

Visti i grandi risultati, che consiglio daresti a una persona che volesse seguire le tue orme?
Di sicuro non aspettarsi che sia già tutto pronto ma rimboccarsi le maniche: è vero che i professori aiutano, ma la maggior parte del lavoro la si fa da soli. Non dico che gli insegnanti non abbiano le conoscenze, ma sono preparati in modo diverso da quello che la gara stessa richiede.
Non servono conoscenze particolarmente approfondite come quelle dei professori, che sono laureati, ma piuttosto la conoscenza dei problemi, che si ottiene soltanto tramite l’esercizio.

L’università di Parigi in cui si sono svolte le finali europee

Programmi per il futuro?
A dire la verità sono ancora in dubbio, perché prima vorrei vedere i risultati dell’Università di Pisa. Eventualmente, nel caso non passassi, proverò anche a Padova dove vi è un’altra scuola di eccellenza, altrimenti c’è un’altra valida alternativa a Milano.

Hai altre passioni al di fuori della matematica e della fisica?
La mia più grande passione è stata il rugby, a cui quest’anno ho dovuto purtroppo rinunciare per investire tempo nello studio; inoltre faccio volontariato qualche volta a settimana.

Alessandro Bonini

 

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