LECCO – Caduto da solo dalla moto, avrebbe insultato poliziotti giunti in soccorso ed è scappato dal Pronto Soccorso, e ora deve rispondere di questi comportamenti di fronte al giudice. Sfilata di testimoni in aula, al Tribunale di Lecco, per stabilire cosa successe a G.S.G., 54enne residente a Sueglio che la sera del 26 settembre scorso perse il controllo della sua dueruote in via Valvarrone, a Dervio.

Già raggiunto dai soccorritori del ‘Bellanese’, alla vista degli agenti l’uomo avrebbe inveito contro di loro, minacciando di ammazzarli e mimando una pistola. Nel frattempo avrebbe anche tentato la fuga in un prato oltre la strada, fermandosi però in una scarpata. Il medico chiese quindi ai poliziotti di contenerlo ma senza l’uso delle manette, si decise così di iniettargli un calmante per caricarlo in ambulanza.

Per gli agenti della Polstrada l’uomo sarebbe stato ubriaco o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, mentre per la compagna e il medico intervenuto sul posto si tratterebbe di stato confusionale dovuto al colpo alla testa rimediato nella caduta. Motivo per il quale venne disposto il non semplice trasporto al Pronto Soccorso dell’ospedale Manzoni e lì prescritta una Tac. Il motociclista però lasciò lo stabile prima dell’esame, che tornò a fare due giorni dopo e che non rilevò alcuna anomalia.

Raccolta la versione dei poliziotti, del medico e della compagna dell’imputato, il giudice monocratico Martina Beggio ascolterà l’ultimo testimone della difesa l’11 ottobre prossimo.