BELLANO – La Ca’ del Diavol non smette mai di stupire. In queste ultime settimane infatti, l’antico edificio attorno al quale sono nati miti e leggende ha regalato importanti scoperte.

Nel corso degli interventi di restauro avviati nel giugno 2021, gli addetti ai lavori hanno riportato alla luce alcuni affreschi all’interno della struttura e, al di sotto del piano terra, un locale sotterraneo con un soffitto a volta, anche in questo caso anticamente decorato con affreschi.

Si tratta di scoperte di grande valore artistico e culturale, che vanno ad arricchire quell’aura di mistero che da sempre aleggia intorno alla torre posta a guardia dello sbocco dell’Orrido di Bellano. Uno stabile di cui non è ben chiara la storia ma della cui esistenza si hanno notizie già a partire dal 1600.

L’affresco rinvenuto nella torre, all’interno di un minuscolo locale, avrebbe almeno 400 anni. È già stato sottoposto a una prima serie di verifiche da parte della Sovrintendenza, che lo ha classificato come un’opera di buona fattura e in ottimo stato di conservazione.

“Questo affresco è stato riportato alla luce già da qualche settimana, ma prima di diffondere la notizia, abbiamo lasciato che gli esperti completassero tutti gli accertamenti del caso – afferma Antonio Rusconi, sindaco di Bellano – L’affresco, che rappresenta tre musici, con i relativi strumenti, affacciati a una balaustra, si trova sulla parte superiore della parete più stretta di un locale si presume venisse utilizzato come bagno. L’opera prosegue sulle pareti laterali: a sinistra, rispetto alle figure umane, è raffigurato un proseguimento della balaustra, mentre sulla destra sono riprodotte delle rocce e dell’acqua. Probabilmente la gola dell’Orrido e le acque del torrente Pioverna. L’affresco era coperto da vari strati di intonaco, che gli addetti al recupero della Ca’ del Diavol hanno rimosso per effettuare gli interventi di mantenimento della struttura, senza intaccare l’intonaco esterno, anch’esso affrescato”.

Il piccolo locale ospita anche una nicchia con la parte superiore realizzata e dipinta a mo’ conchiglia.

Altrettanto affascinante è la scoperta avvenuta nel sottosuolo, da cui è emerso un ulteriore locale (o piano) dell’antica torre, voltato a botte e con tracce di ulteriori affreschi e con la presenza di una chiusa per l’acqua. Da qui ulteriori cunicoli sembrano portare sotto la ferrovia fino all’ex cotonificio Cantoni e in antri scuri. Spazi quest’ultimi che resteranno per ora chiusi al pubblico in n attesa di restauri e riqualificazioni.

Si tratta di scoperte di grande valore – evidenzia infine Rusconi – Il tutto ha comportato qualche ritardo nella conclusione dei lavori di recupero della struttura, ma abbiamo cercato di minimizzarli, tanto che a breve potremo annunciare la data della cerimonia di inaugurazione e dell’apertura al pubblico della Cà del Diavol”.