Sono in corso dei grossi cambiamenti per i segnali TV, simili a quando si passò dall’analogico al digitale. Si prospetta un blackout per chi non si informa e prepara in tempo. Entro fine anno cominceranno le comunicazioni con spot pubblicitari tramite le varie emittenti TV, per questo abbiamo chiesto a Marco Ganassa, antennista, il punto della situazione.

Tra meno di un anno tutte le emittenti TV passeranno dall’attuale DVB-T MPEG2 al DVB-T MPEG4. Il passaggio sarà “indolore” per chi ha TV recenti ma creerà qualche grattacapo a chi ha TV/decoder più vecchi. Senza dimenticare che da giugno 2022 si passerà ulteriormente al nuovo DVB-T2 HEVC.

Dalle ricerche delle varie associazioni di settore si stima che circa 9 milioni di TV non sono predisposti per la ricezione dei segnali DVB-T MPEG4, e che tra seconde e terze TV nelle case si potrebbe arrivare alla cifra di 15 milioni di pezzi (che sono pari al 45% degli ascolti Auditel). Si parla di un numero di pezzi pari a quasi quattro volte il valore dell’intero mercato annuo dei TV venduti in Italia. Se poi si considera che per il passaggio al DVB-T2 saranno da adeguare circa 30 milioni di TV il problema è ben più serio, perché 30 milioni di TV si vendono in Italia mediamente in 8 anni.

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