GRAVEDONA ED UNITI – Stiamo assistendo in questi giorni a un aumento dei contagi da Coronavirus e a un maggior numero di ricoveri, che mette a dura prova il lavoro dei medici all’interno degli ospedali.

Alcuni medici di ruolo nei nosocomi sono chiamati a svolgere il proprio lavoro negli ospedali di Fiera Milano o Fiera Bergamo. Come sta succedendo all’Ospedale Manzoni di Lecco dove per reclutare nuovi medici ci si deve rivolgere all’estero.

Su questo argomento abbiamo sentito il dottor Giorgio M. Baratelli, senologo presso l’Ospedale Moriggia-Pelascini di Gravedona, per avere un parere sulla mancanza di camici bianchi.

Credi Studenti.it

Secondo lei, perché non viene abolito il numero chiuso nelle facoltà di medicina?
“Io sono sempre stato contro il numero chiuso o per essere forbito, al numero programmato, che è solo un gioco di parole per indorare la pillola. Si è visto poi come è stato programmato il numero programmato, dal momento che mancano medici e stiamo iniziando ad importarli dall’estero, mentre i nostri emigrano (non siamo un paese per giovani)”.

È cambiato qualcosa nel metodo di insegnamento e per questo ci sono meno dottori?
“Sono a favore della severità nell’insegnamento e della meritocrazia. L’argomento è complesso ma ai miei tempi non c’era il numero chiuso, si partiva in tanti e pian piano c’era una selezione naturale. Adesso l’importante è entrare: quando entri poi esci, bravo o bravino o asino ma esci e poi gli eventuali danni sono a carico dell’utenza”.

Coronavirus a Reggio Calabria, la speranza dei bambini della scuola primaria Telesio Ciraolo [FOTO] | Stretto Web

A suo avviso perché la gente non scende in piazza a protestare contro questo?
“Forse è più semplice cantare dai balconi e scrivere ce la faremo sui lenzuoli…”.

I. B.