LIERNA – Nel Consiglio comunale dello scorso 8 ottobre, si è discussa la mozione sulla teoria del gender, proposta dalla Lega Nord e approvata dalla maggioranza. “Altro non è che fotocopia che la Lega Nord sta capillarmente diffondendo sotto le mentite spoglie di un atto volto a tutelare gli studenti e il diritto dei genitori a decidere sulla loro educazione, mentre cela la bieca strumentalizzazione di un tema delicato come la famiglia, l’educazione e l’istruzione dei giovani – è il commento dei consiglieri di Vivere Lierna Simona GazzinelliAlice Bianchi Nunzio Marcelli -. Innanzitutto sul merito la ci pare del tutto inutile e ridondante la mozione, che impegna il Sindaco e la Giunta ad intervenire nelle scuole di ogni ordine e grado affinché non venga in alcun modo introdotta la teoria del gender, dato che sul tema si è già espresso Il M.I.U.R. ribadendo che, tra i diritti e i doveri e tra le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessun modo né ideologie gender né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo rimarcando inoltre il compito fondamentale affidato ai genitori di partecipare e contribuire, insieme alla scuola, al percorso educativo e formativo dei propri figli. Un diritto dovere dei genitori non del Consiglio comunale e, tantomeno, del sindaco Edoardo Zucchi che invece è stato eletto per amministrare l’ente locale e rispondere ai problemi concreti dei cittadini, asfaltare le strade, finire le passeggiate sul lungolago, sistemare l’illuminazione, occuparsi del servizio mensa della scuole, del buon funzionamento degli uffici”.

Il consigliere di Vivere Lierna Simona Gazzinelli

Il consigliere di Vivere Lierna Simona Gazzinelli

“Impegnare il Consiglio comunale per discutere su tematiche, certamente importanti ma non di propria competenza, invece di trattare questioni concrete che interessano la nostra comunità, è un maldestro tentativo di nascondere incapacità amministrative che sono sotto gli occhi di tutti – proseguono -. La Legge Regionale delimita l’azione comunale all’aspetto organizzativo, gestionale, delle strutture, mentre l’ aspetto didattico dipende dal livello nazionale e non dal sindaco Zucchi. Ovviamente a nulla sono valse le nostre argomentazioni in merito alla legittimità dell’atto, alla carenza di competenze pedagogiche del sindaco e della Giunta e alla totale assenza di fondamenti in merito al presunto insegnamento nelle scuole di teorie destabilizzanti. Il diritto dei genitori di essere coinvolti nel processo educativo e di poter decidere quali percorsi formativi sono più adatti ai propri figli non è assolutamente in discussione. Ora siamo curiosi di vedere come il sindaco Zucchi intenda intervenire nella didattica scolastica. Con quali competenze pedagogiche, formative e psicologiche deciderà cosa è adeguato e cosa no per i bambini e i ragazzi che frequentano le scuole del paese?”

“Riteniamo inaccettabile e grave la strumentalizzazione del tema che la Lega Nord ha deciso di intraprendere in quanto volta unicamente a creare un clima teso e di preoccupazione tra la cittadinanza senza alcuna giustificazione se non quella di reperire maggiori sostenitori propinando scenari di educazione alla genitalità, priva di riferimenti etici e morali – concludono -. Un atteggiamento che, attraverso la diffusione di informazioni poco obiettive, rischia di alimentare, anziché combattere, l’odio di genere e aumentare la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni”.