MANDELLO DEL LARIO – È stata inaugurata venerdì 25 settembre 2015, allo Spazio Espositivo Lido di Mandello, la mostra fotografica Uganda – Land of hope, altro evento della rassegnaImmagimondo. Ad essere esposti sono gli scatti del fotoreporter Alberto Prina, ideatore e coordinatore del Festival della Fotografia Etica.

Agricoltura, allevamento, acqua, cibo, comunità, donne, famiglia, educazione, infrastrutture: queste le parole chiave intorno a cui ruota la mostra, che narra il territorio dell’Uganda, in passato martoriato dalla guerra civile e ora in fase di lenta ricostruzione. “Ogni parola chiave viene espressa da tre foto, che rendono completo il tema”, spiega il fotografo. “Si tratta di immagini parlanti, che esprimono un dialogo attraverso gli occhi del soggetto. La parola chiave più importante è per me infrastrutture, perché qualsiasi attività dell’ong locale è difficile da mantenere senza le strade che colleghino i villaggi. Per costruirle in Uganda si utilizza il sistema cash for work, si affidano cioè le strade alle persone stesse, che, una volta terminata la costruzione, continuano a mantenerle in salute”.

immagimondo land of hope 4Molti scatti dell’esposizione hanno per protagoniste le donne, perché, come spiega Prina, “hanno un ruolo fondamentale in Uganda: sono loro che ricevono i soldi, lavorano, si occupano di mariti e figli e vanno a recuperare l’acqua”.

Le fotografie esposte sono inoltre di due tipologie:in presa diretta, e allora si può parlare di fotogiornalismo; o staged, con soggetti che si sono messi in posa. Un esempio delle due tecniche è il trittico dedicato alla scuola, dove, testimonia Prina, “nonostante le difficoltà, c’è una gioia incredibile”. Il primo scatto ritrae infatti il sorriso di una professoressa in posa, mentre il secondo un gruppo di alunni durante una normale lezione scolastica.

In un’area specifica dell’esposizione sono infine presenti gli scatti dei ragazzi che hanno avuto l’opportunità di trascorrere una settimana in Uganda con il fotoreporter, migliorando le loro capacità di ripresa e confrontandosi con i problemi della fame.

“Una mostra che – afferma Prina – non è l’esaltazione dell’ego del fotografo, ma un buon mix tra le capacità del fotografo di essere se stesso e il racconto della sua missione“.

L’esposizione, organizzata dall’ong CEVSI, sarà visitabile fino al 4 ottobre e sarà aperta al pubblico dalle 18.00 alle 21.30 di giovedì e venerdì, dalle 15.00 alle 19.00 di sabato e domenica.

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