ROMA – “È l’ennesimo incidente in meno di una settimana dove le norme su sicurezza e velocità vengono sistematicamente disattese. Ora basta, ci vogliono più controlli e un provvedimento per introdurre l’omicidio nautico“. Lo dichiara Adolfo D’Angelo, segretario nazionale della sezione nautica della Confarca (confederazione che rappresenta le scuole nautiche italiane) dopo l’incidente di venerdì sul Lago di Como in cui ha perso la vita un giovane di 22 anni a causa delle ferite riportate dopo uno scontro tra il motoscafo su cui si trovava e un altro motoscafo.

“I controlli a mare e nei laghi non servono soltanto ai fini fiscali, come purtroppo accade spessissimo – afferma D’Angelo – I controlli servono anche per chi supera i limiti di velocità, che ricordiamo sono di dieci nodi entro un chilometro dalla costa, e comunque deve essere una navigazione non turbativa, come stabilito da una direttiva ministeriale del 2004 che puntualmente viene violata”.

D’Angelo punta il dito contro i controlli sulla velocità inesistenti e auspica che, oltre a più severi controlli nei periodi di luglio e agosto, torni nell’agenda politica “un provvedimento normativo sull’omicidio. “Dopo la tragedia sul lago di Garda adesso tocca a quello di Como – conclude D’Angelo – Bisogna assolutamente prendere provvedimenti per una navigazione sicura”.

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