ROMA – Ieri il presidente della Comunità montana e sindaco di Perledo Carlo Signorelli è stato convocato dalla XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati. In qualità di presidente della Società Italiana di Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (SITI), nonché professore di Igiene e sanità pubblica all’Università di Parma, Signorelli ha relazionato in merito alle coperture vaccinali in Italia e ai relativi provvedimenti.

E’ infatti in discussione un nuovo Piano nazionale vaccini che Signorelli riconosce essere in linea con le evidenze scientifiche nazionali e internazionali che ne certificano l’efficacia. Il sistema delle vaccinazioni è però influenzato, spiega Signorelli, da elementi negativi, di potenziale rischio, quali ritardi nei richiami, cicli non completi, e anche qualche rifiuto.

Il professore tranquillizza tuttavia su allarmismi troppo facili: esclude il ritorno di grandi epidemie ma fa notare la riaccensione di focolai di malattie prima quasi scomparse e debellate, e cita l’esempio della rosolia congenita in Campania, dove in dieci anni sono stati registrati venti casi “sono numeri piccoli ma significa che dieci bambini hanno una malformazione cardiaca grave a seguito di una rosolia contratta in gravidanza”, o ancora il ritorno del morbillo negli Stati Uniti portato da alcuni bambini europei in visita ad un parco divertimenti.

Carlo Signorelli approfitta dell’audizione formale alla Camera per chiedere un’uniformità di pratiche nel nostro paese, dunque di porre un freno alle differenze regionali come nel caso Veneto, da otto anni regione pilota nella sospensione dell’obbligo vaccinale, affinché non si rivelino controproducenti alla necessità di garantire la salute collettiva.

L’intervento di Carlo Signorelli inizia al minuto 25.