MANDELLO DEL LARIO – E’ stata inaugurata ieri, venerdì 28 agosto, al Torchio di Somana la mostra sulle donne e il cibo promossa dal Gruppo del Torchio in occasione della festa patronale e della tradizionale raviolata.

Due i fili conduttori: De Gustibus Mandelli, ricette della tradizione locale con disegni di Franco Necchi a cura dell’Archivio Comunale della Memoria Locale, e Artiste tra noi con spunti artistici sul cibo. Entrambe le mostre resteranno aperte fino al 6 settembre.

somana8

Il libro di ricette “De gustibus Mandelli”

“Due fili delicati e sottili si intrecciano in questa mostra: il cibo, le donne – spiegano gli organizzatori -. Il cibo che nutre, le donne che nutrono col cibo. Prima il latte al neonato, poi il cucinare. Lo spazio che accoglie l’esposizione è la cucina, quella povera, essenziale: “ai tempi del camino”. In differenti tempi, nel passato, in differenti mondi, nel presente, erano e sono le donne regine confinate a questo ruolo: spose, zitelle e nonne. Nelle culture, soprattutto contadine, donne con la capacità e la sapienza di cucinare con nulla. Il libro che presentiamo De Gustibus Mandelli contiene questa suprema maestria. Le donna artiste propongono le loro opere realizzate con le tecniche e i materiali congeniali al loro usuale lavoro: pennelli, matite, fotocamere, terracotta, ma anche materiali comuni come bustine del tè … e l’arte deliziosa del ricamo”.

somana9

Il tema del cibo con il cesto

“Il percorso fluido scorre armonicamente, le opere attraggono gli sguardi con la loro bellezza. Il percorso si dipana come un gioco: dall’abito da indossare bevendo il tè (che è un rito, ma anche una risorsa) al corpetto di fagioli, alle gioie di frutta. Dalle iconografie materne della donna portatrice di latte come vita, all’alleanza con la Natura madre nella mano che accoglie le api. Dalle rappresentazioni dei prodotti primari della cucina contadina: cipolle, agli, castagne, le pere ruggini, zucche, pannocchie, girasoli … fino ai fichi d’India, e ai pesciolini. Dalle bidonville dell’Africa, una maternità tra i rifiuti, agli occhi spalancati senza bocche da nutrire dei bambini e delle loro mamme nel Nepal …due storie da non dimenticare. Simile a loro la piccola malgascia con il suo pezzo di pane, una storia da raccontare … occhi di altri bimbi potranno forse contemplare un mondo nuovo se veramente il problema di nutrire il pianeta fosse nel cuore di tutti i suoi occupanti umani. Infine il cesto del pane lega tra loro passato e futuro, e tutti i popoli della terra con la sua potente simbologia”.

Foto Lafranconi