LARIO – Al rientro da un week-end in montagna o sul lago capita spesso di ritrovarsi all’ora di cena e dunque decidere di fermarsi a mangiare in una località di passaggio sul Lario. Così accade sempre più spesso che tanti si affidino al sito Tripadvisor e ai giudizi rilasciati dai precedenti avventori sul ristorante o locale in questione.

Al giorno d’oggi risulta davvero semplice informarsi e farsi un’idea approssimativa della qualità del servizio e del cibo senza una previa esperienza personale. Il portale Tripadvisor non si limita alla ristorazione e il meccanismo di recensione si basa principalmente sulla buona fede del consumatore, lasciando dunque spazio a qualsiasi tipo di giudizio purché accompagnato dall’indice di gradimento. Registrandosi al sito si ottiene così un account attraverso il quale pubblicare una sintesi della propria esperienza, votando da 1 a 5 e lasciando, volendo, anche un commento.

Questo sistema nel tempo ha portato il sito ad arricchirsi di recensioni a volte decisamente fantasiose.  Curiosando tra le valutazioni “PESSIMO” sul sito saltano all’occhio le consuete “voci fuori dal coro”: avventori la cui serata viene rovinata dalla presenza di altri clienti ritenuti fastidiosi o dalla “giornata no” del cameriere di turno.

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Pranzi degni di uno zombie:

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“Greater expectations”:

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Viziati dalla cucina della nonna:

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Ma per lo più si rimane perplessi di fronte a votazioni inficiate esclusivamente dal sensibile gusto architettonico del consumatore come: “.. il tubo enorme dell’aria condizionata appeso al soffitto rovina l’atmosfera perfetta.”

Tranne alcuni, per la maggior parte dei casi i turisti paiono aver promosso a pieni voti gli esercizi sparsi per il Lario: gelaterie, ristoranti e pasticcerie totalizzano punteggio pieno o quasi. Alcuni collezionando anche l’eccellenza targata Tripadvisor.

Il problema della reale affidabilità di tali valutazioni pare essersi sollevato di recente anche a livello nazionale arrivando a scomodare il Ministero del Turismo. E’ capitato infatti che i giudizi espressi sul sito si rivelassero non solo gratuitamente dannosi, ma addirittura falsi come nel caso del ristorante “Il lurido” di San Giuliano a Rimini: chiuso da ottobre 2014 ma con recensioni pubblicate su Tripadvisor nei mesi successivi.

Secondo il parlamentare del PD Tiziano Arlotti intervenuto sul caso di RiminiE’ necessario introdurre un riconoscimento di certificazione e affidabilità delle recensioni, a garanzia della tracciabilità e credibilità di coloro che esprimono i loro giudizi “. Sembra dunque che Arlotti abbia voluto insistere portando la vicenda all’attenzione del ministro Dario Franceschini con un’interrogazione e con un question time in commissione Turismo.

“Chiederò al ministro del turismo che venga celermente messo in atto un provvedimento, anche di natura legislativa, che impedisca espressioni di gradimento o meno che non siano tracciabili o certificabili. Ritengo che in questa procedura l’individuo che fornisce un giudizio deve poter essere garantito da un soggetto certificatore terzo” ha concluso il parlamentare.

Infine pare che alcuni tra i commentatori più fedeli, forse troppo montati dai programmi televisivi di cucina tanto in voga ultimamente, siano diventati così insopportabili da portare alcuni gestori ad esporre all’entrata dei loro locali simili avvisi:

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