Secondo dati Istat riferiti al 2018, l’85% degli adolescenti tra gli 11 e i 17 anni usa quotidianamente lo smartphone. Una percentuale che è cresciuta negli anni e sicuramente nel 2020 è aumentata, favorita dal numero sempre più elevato di ore che i ragazzi passano in casa, privati del contatto con i coetanei e delle possibilità di fare sport. Il rischio di dipendenza, secondo l’ordine dei pediatri, è elevato con ripercussioni sulla qualità del sonno, sull’attenzione, e sull’aumento di incidenti e distrazione nello studio.
Servono regole chiare e dialogo con i ragazzi. Una comunicazione efficace con i propri figli è alla base di una buona relazione e questo contribuisce ad un corretto uso anche delle tecnologie digitali. Ovviamente i genitori dovrebbero dare il buon esempio, non abusando loro per primi dei devices.
Alcune regole base potrebbero essere utili, per esempio: mai telefonino a tavola, mai mentre si fanno i compiti, no quando la famiglia è riunita e mai prima di andare a dormire.
I sintomi di un uso eccessivo dello smartphone possono essere:
frequenti mal di schiena, mal di testa, modifiche del ritmo sonno-veglia, bruciore e lacrimazione degli occhi, mancanza di interessi e incapacità di staccarsi dallo smartphone.
Un fenomeno, a mio avviso, ancora più preoccupante, è l’utilizzo dello smartphone nei bambini sotto i 12 anni. Spesso a 6/7 anni hanno già il telefono personale e possono navigare senza nemmeno un controllo da parte dei genitori. Non si vuole demonizzare internet. E tantomeno assumere un atteggiamento apocalittico, usando un termine caro ad Umberto Eco.
Internet, come è stata la tv negli anni 60, è uno strumento di emancipazione sociale, perché arricchisce i punti di vista, nutre il vocabolario, mette in circolo una quantità incredibile di informazioni. Inoltre non condiziona in modo univoco il pensiero, perché tutti possono essere presenti su internet e in qualche modo dire la loro, portare il proprio mondo, ma questa è anche l’altra faccia della medaglia: si trova di tutto. Elementi belli, utili, arricchenti, come anche il brutto e il violento che c’è nel mondo!
Lascereste circolare i vostri figli di 6 anni da soli per una grande città sconosciuta? Credo di no. Li accompagnereste, tenendoli per mano, guardandovi voi per primi intorno, prevenendo pericoli o situazioni potenzialmente pericolose. Navigare da soli su uno smartphone per un bambino o un ragazzino è l’equivalente che trovarsi in una grande città piena di vetrine, luci, richiami e pericoli. C’è del buono e dell’interessante, ma ci sono anche molti pericoli che i bambini, da soli non sono in grado di scorgere e affrontare.
Il mi consiglio pertanto è: mai bambini da soli con un tablet o uno smartphone. Selezionate accuratamente cosa possono guardare, magari utilizzando le numerose app di parental control e non più di un’ora al giorno. Mai la sera prima di andare a dormire. Conciliate invece il loro sonno con una classica favola della buona notte e tante coccole.
di
Claudia Ferraroli
Pedagogista clinica
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