VESTRENO – Il fatto risale al 13 dicembre del 2012: lo scoppio causato da una bombola del gas aveva semidistrutto due appartamenti in una palazzina di via Valvarrone (località Acque), procurando ustioni su tutto il corpo all’allora compagna del padrone di casa Daniela Ippomei. La donna era finita in coma e rimase ricoverata in ospedale per due mesi. Al “Manzoni” anche Stefano Rigamonti, il proprietario dell’appartamento dove era avvenuta la fuga di gas all’origine dell’esplosione della bombola di casa.
Che proprio quella fosse stata la causa dello scoppio lo avevano stabilito le verifiche compiute dai Vigili del Fuoco interpellati dalla Procura di Lecco per far luce sull’esplosione; al termine delle indagini, il sostiuto procuratore Cinzia Citterio aveva chiesto il rinvio a giudizio per lo stesso Rigamonti – a sua volta coinvolto nello scoppio (finì scaraventato nell’appartamento dei vicini). L’uomo è stato condannato a due anni e due mesi per incendio colposo, con sentenza del giudice Enrico Manzi. Rigamonti dovrà anche risarcire il danno morale alle parti civili, a saldo di quanto già percepito dall’assicurazione. A partire proprio dall’ex compagna Daniela Ippomei per la quale il giudice ha stabilito una provvisionale di 30mila euro; altri 96mila euro invece andranno ai coniugi Paolo Bettega e Daniela Donato, proprietari dell’appartamento accanto a quello di Rigamonti.
La figlia della coppia, Chiara, si salvò per miracolo: unica a trovarsi nell’appartamento al momento dello scoppio, a parte lo spavento non aveva riportato ferite.