DERVIO – Prati ancora verdi in contrasto con il colore dei boschi infuocati dall’autunno,  senza dimenticare lo spettacolo del lago visto dall’alto. Questa puntata della rubrica Zaino e Scarponi ci porta dall’abitato di Dervio sino alle Cascine Pratolungo per salire poi a Camaggiore e Noceno.

Una passeggiata di circa due ore ore che partendo da Dervio sale nell’entroterra andando a toccare l’ingresso della Valvarrone, dopo aver superato le baite di Pratolungo ci porta sino a Camaggiore per tonare a valle passando per l’affascinante borgo di Noceno. All’inizio della nostra passeggiata sorge la chiesa dei SS. Quirico e Giulitta  abbellita da uno splendido campanile romanico e risale al 1080. In località Castello sorge la torre di guardia che è ciò che resta di una fortificazione medioevale nei cui pressi è situata la chiesetta di S. Leonardo.

Durante il nostro itinerario incrociamo il bellissimo borgo di Noceno, il nucleo più isolato della Muggiasca ed il più colpito dallo spopolamento. In una posizione splendida, sopra il lago, ma rivela caratteri di molta povertà nelle sue strutture abitative, in gran parte usate solo d’estate.

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La chiesa, dedicata a San Gregorio e già citata nel XIII secolo, è posta all’estremità dell’antico abitato, affiancata dal cimitero.

Una bella tela settecentesca con San Gregorio, San Lorenzo e San Luigi completa l’altare a marmi policromi, sulla sinistra è la cappellina della Vergine.

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Risultati immagini per Dervio chiesa dei Santi Quirico e GiulittaDa Dervio ci si porta presso la chiesa dei Santi Quirico e Giulitta imboccando il viottolo che lambisce, a sinistra, le sue mura. Al suo termine si devia a destra lambendo un muro di cemento armato dove ha Inizio la mulattiera che passa accanto ad una cappelletta e, poco dopo, raggiunge, con belle vedute su Dervio, il poggio e le case di Pianezzo 342 m (qui, poco visibili, sorgono i ruderi del Castevedro). Si procede ora in piano, per un lungo tratto, entrando in una sorta di avvallamento boscoso.

Lasciando a destra la deviazione per Mai, si continua sempre in piano, in ambiente ombroso, fino ad un bivio dove si trova un vecchio e poco leggibile segnavia Pratolungo Camaggiore. Si riprende a salire nel bosco su un magnifico lastricato che, con molti tornanti, sbuca presso le baite di Canciago, 672 m, nei pressi delle quali si trova il bivio per Vignago che procede verso sinistra. Noi continuiamo sulla mulattiera principale che si tiene nelle vicinanze di un torrentello e, poco dopo, lo traversa giungendo sui prati inferiori di Pratolungo.

Dopo aver fiancheggiato per un buon tratto il torrentello lo si riattraversa portandosi sulla sua sponda opposta e, poco dopo, si perviene nei pressi del bel poggio panoramico delle cascine superiori di Pratolungo (Baite di Pratolungo 924 m.; consigliabile deviazione sul poggio).

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Tornati sulla mulattiera si riprende a salire nel bosco lasciando, poco dopo, a destra la deviazione per Noceno e proseguendo finché te rmina l’acciottolato al margine inferiore di un prato sovrastante una grande cascina con staccionata che s’intravede in basso a sinistra nel bosco. Qui la traccia è molto incerta e occorre attenzione per seguire con cura i bolli di vernice a volte un po’ sbiaditi.

Si risale così una dorsale con un rado bosco di betulle affacciato sulla Valvarrone. Con alcuni tratti ripidi si arriva, infine, ad incrociare una sterrata che in breve, verso destra, porta all’Alpe di Pratolungo 1.028 m.
Si passa a monte della baita e si segue la traccia che, verso destra, sale obliquamente su terreno scoperto portandosi sul versante meridionale della dorsale che, dalla baita, assume maggiore definizione. Poco dopo si abbandona la traccia e si torna a sinistra raggiungendo il largo crinale erboso che si segue verso destra con belle panoramiche in un rado bosco di betulle ove la traccia è assai incerta, ma non sussistono difficoltà.
Risultati immagini per S. Girolamo camaggiore di vendrognoRaggiunto il sommo della dorsale se ne scende facilmente per prati costellati da betulle raggiungendo la grande conca erbosa di Camaggiore. Qui si incontra la sterrata che, verso destra, porta all’evidente stallone di Camaggiore.

Tornati in vista del lago sul dosso che si trova poche decine di metri a destra della stalla, si segue la strada ora pianeggiante che, verso destra, arriva in breve alla chiesa di S. Girolamo 1201 m. Dalla chiesa si continua per stradina fino alle vicine case di Camaggiore. Tralasciando un invitante viottolo che procede dritto, ci si abbassa a destra fra le abitazioni e, ad un tornante subito sotto le case, si prende a sinistra la vecchia mulattiera che scende a Noceno.

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Si percorre la mulattiera un po’ inerbita passando per il vecchio nucleo di Camaggiore, ormai abbandonato; si continua sulla mulattiera e, poco dopo, s’arriva a Noceno, Ci si porta alla chiesa del paese e si imbocca il sentiero che lambisce sulla destra il muro del cimitero. Inizia, qui, un lungo percorso a mezza costa che, con belle e suggestive vedute sul lago, riporta sul sentiero di salita a monte delle Baite di Pratolungo.

 NEL VIDEO UN GIRO IN MTB TRA I BOSCHI DI NOCENO


FONTE: nonsolobanca.popso.it