ESINO – Il prossimo 17 gennaio a Esino si festeggerà come sempre Sant’Antonio Abate, con le consuete tradizioni laiche dei ravioli, l’incanto dei canestri e tanto altro.

Questa volta però si benedirà anche il nuovo tetto della chiesa di Sant’Antonio, che è un’opera d’arte ed è stata una spesa significativa.

Per non lasciar derubricare la cosa solo nell’inaugurazione di un pezzo di opera pubblica/religiosa, Valerio Ricciardelli, esperto di storia e costume locale, ha voluto attraverso lo scritto collocarla in un continuum della storia e delle tradizioni della comunità di Esino, di cui però nessuno sa più niente.

Per cui alla fine l’iniziativa è “per non dimenticare”. E per tenere viva, per quello che si può, la vera memoria storica di una comunità. Non usando la narrazione, ma raccontando e assemblando i frammenti della storia per tirar fuori un quadro che sia più verosimile alla realtà.